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TURCHIAAttiviste siriane uccise a Istanbul

22.09.17 - 22:21
Secondo i media locali Orouba Barakat stava indagando ultimamente sulle sospette torture nelle carceri di Assad
Attiviste siriane uccise a Istanbul
Secondo i media locali Orouba Barakat stava indagando ultimamente sulle sospette torture nelle carceri di Assad

ISTANBUL - I sicari le hanno scovate e accoltellate a morte nella loro casa a Uskudar, un tranquillo quartiere residenziale di Istanbul. Ha i contorni dell'intrigo internazionale l'omicidio della nota giornalista e attivista siriana in esilio Orouba Barakat, 60 anni, e della figlia 22enne Hala, pure lei una reporter.

La polizia ha trovato i loro corpi senza vita nella serata di ieri, dopo che alcuni amici della ragazza avevano dato l'allarme, non vedendola al lavoro da due giorni. Le due donne erano morte da almeno 48 ore, forse 72, secondo i primi rilievi della polizia scientifica. «Le hanno sgozzate», ha raccontato un vicino di casa, che ha assistito all'arrivo degli agenti. Un delitto probabilmente opera di killer professionisti, su cui la polizia turca ha aperto un'inchiesta.

Orouba Barakat era una figura nota dell'opposizione all'estero al regime di Bashar al-Assad. Istanbul è stata solo l'ultima tappa delle sue peregrinazioni, iniziate dopo lo scoppio della guerra in Siria, che l'avevano portata prima nel Regno Unito e poi in alcuni Paesi arabi. Secondo diversi attivisti, la sua battaglia contro il potere di Damasco sarebbe iniziata già negli anni '80, al tempo di Hafez al-Assad. Ma chi la conosceva sottolinea anche alcune posizioni critiche verso parte della stessa opposizione al regime.

Secondo i media locali, la donna, che faceva anche parte del Consiglio nazionale siriano, stava indagando ultimamente sulle sospette torture nelle carceri di Assad. Molto attiva era anche la figlia, che lavorava come reporter per il gruppo Orient News.

In un post su Facebook, la sorella di Orouba Barakat, Shaza - il cui figlio sarebbe rimasto ucciso nella guerra in Siria - punta il dito verso il regime di Assad, sostenendo che l'omicidio sia stato compiuto per «mano dell'ingiustizia e della tirannia». Per la famiglia, una scia di sangue che si fa sempre più lunga. Nel febbraio 2015, un cugino di Orouba era stato assassinato con la moglie e la sorella negli Stati Uniti, dove viveva.

Sul duplice omicidio di Istanbul, le autorità mantengono uno stretto riserbo. Anche perché diversi potrebbero essere i mandanti. Sul delitto pesa infatti anche l'ombra dell'Isis, che in Turchia ha già rivendicato l'uccisione di 4 giornalisti e tentato diversi altri agguati a reporter dell'opposizione siriana.

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