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STATI UNITI / IRANInterprete iraniano “edulcora” il discorso di Trump

22.09.17 - 06:00
Traducendolo per la TV di Stato ha alleggerito le condanne: «Parlava male del mio Paese, chiunque l’avrebbe fatto»
Interprete iraniano “edulcora” il discorso di Trump
Traducendolo per la TV di Stato ha alleggerito le condanne: «Parlava male del mio Paese, chiunque l’avrebbe fatto»

NEW YORK / TEHERAN - Donald Trump può denunciare e minacciare l’Iran quanto vuole se, quando viene tradotto dalla televisione di Stato degli Ayatollah, i suoi strali vengono “edulcorati” dagli interpreti. È successo, emerge ora, durante il primo discorso tenuto dal presidente americano all’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Come riporta la BBC, uno zelante interprete ha infatti modificato a suo piacimento le frasi di condanna più dure espresse da Trump alla volta di Teheran. Così, quando in inglese il presidente USA diceva:

«Il regime di Teheran ha trasformato un Paese benestante e con una ricca storia e cultura in uno Stato canaglia economicamente impoverito le cui esportazioni principali sono la violenza, lo spargimento di sangue e il caos»

L’interprete del canale statale IRINN traduceva in persiano:

«Secondo noi, gli iraniani potrebbero stare meglio».

E ancora:

«È questo che porta il regime a limitare l’accesso a internet, rimuovere le parabole satellitari, sparare a studenti che manifestano disarmati e imprigionare i riformisti»

diventata:

«Ci sono molte cose in Iran che consideriamo inaccettabili».

L’interprete responsabile di questa traduzione non proprio ortodossa ha difeso il proprio operato in un video postato su Twitter. «Nel suo discorso alle Nazioni Unite Trump ha fatto delle considerazioni contro l’Iran che io non ho tradotto», ha spiegato Nima Chitsaz come riporta la BBC. «Perché ho scelto di non tradurle? Punto primo, perché non corrispondevano al vero. Punto secondo, perché erano contro il mio Paese, contro l’Iran», ha argomentato l’interprete. E ha aggiunto: «Non penso che sarebbe stato giusto parlare male del mio proprio Paese sulla televisione nazionale». Chitsaz è convinto che molti, o meglio, «tutti» gli darebbero ragione: «Penso che chiunque altro avrebbe fatto lo stesso», ha concluso.

Ad accorgersi della discrepanza fra il discorso in inglese (trasmesso live dal canale anglofono di IRINN) e quello in persiano sono stati alcuni telespettatori che l’hanno segnalato sui social media.

Su Twitter, molti utenti hanno criticato Chitsaz. «Non stavi parlando male del tuo Paese. Stavi solo traducendo. Almeno trova una scusa migliore», scrive uno. «Stai dicendo che chi ascolta non è abbastanza intelligente da capire quali considerazioni (di Trump, ndr) sono sbagliate e quali giuste?», gli fa eco un altro. «No comment», chiude il discorso un terzo.

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COMMENTI
 

Corsica 6 anni fa su tio
no comment
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