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L'inglese Chloe Ayling ha dichiarato che farà luce sul suo incubo e sulla fantomatica Black Death in una pubblicazione: «Non sono una combattente, ma voglio aiutare»
LONDRA - Narcotizzata a Milano, infilata nel cofano di un'automobile, portata in Trentino per essere rivenduta da una misteriosa organizzazione che traffica in esseri umani e poi liberata dai Carabinieri.
La storia della modella britannica (e neomamma) Chloe Ayling aveva catalizzato l'attenzione dei media italiani e internazionali. Molti i punti misteriosi, e inspiegabili, del caso. Parecchie le cose che - anche a detta degli inquirenti - non tornavano, soprattutto tutte quelle legate alla fantomatica Black Death che operava sul darkweb vendendo schiave.
A fare luce sulla faccenda forse aiuterà il nuovo memoir della 20enne inglese che, ha garantito lei al Sun, sarebbe di prossima pubblicazione. Sulle sue pagine, conferma la modella, «ogni più piccolo dettaglio verrà svelato».
Ultimi mesi, quelli appena trascorsi, che per lei sono stati particolarmente provanti: «Sono pronta, pronta a fronteggiare tutto quello che mi verrà scagliato contro. Vi sembro forte? No, non lo sono. Ho passato giorni a piangere su quello che mi è successo, temere per la mia vita, pensare che sarei stata venduta come schiava sessuale».
A chi ha dubitato della sua versione: «In molti mi hanno detto che sono solo un'approfittatrice e una che cerca l'attenzione, mi hanno pubblicamente uccisa. Con questo libro voglio chiudere un capitolo della mia vita e ricominciare, non sono una combattente o un'attivista ma spero di poter aiutare chi si è trovato nella mia stessa situazione»
