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IRAN / STATI UNITIL'ira di Teheran si abbatte su Trump

20.09.17 - 21:22
Il durissimo attacco sferrato dal presidente americano rischia di cancellare l'accordo sul programma nucleare. L'Onu tenta di ricucire lo strappo
Keystone
L'ira di Teheran si abbatte su Trump
Il durissimo attacco sferrato dal presidente americano rischia di cancellare l'accordo sul programma nucleare. L'Onu tenta di ricucire lo strappo

TEHERAN - L'ira di Teheran si abbatte su Donald Trump. Il durissimo attacco sferrato dal presidente americano all'Assemblea generale dell'Onu provoca un terremoto in Iran, a cui proprio non va giù l'essere stati nuovamente inseriti nel gruppo dei cosiddetti 'stati canaglia', accusati di sostenere il terrorismo e di essere una minaccia per la comunità internazionale.

«Il presidente degli Stati Uniti ha pronunciato parole ignoranti e sgradevoli contro l'Iran. Accuse odiose e senza fondamento, inadatte per un'occasione come questa», la replica del presidente iraniano Hassan Rohani, che chiede anche le scuse.

Sembrano lontani anni luce i tempi in cui - era solo il settembre 2013 - Barack Obama fece una storica telefonata al nuovo leader iraniano dopo il suo debutto proprio davanti all'Assemblea delle Nazioni Unite. Fu il preludio dell'accordo sul programma nucleare di Teheran raggiunto nel luglio del 2015 e siglato da tutte le principali potenze mondiali (Usa compresi), sotto l'egida dell'Onu.

Ora quell'accordo appare in pericolo, con Trump che lo ha rimesso pesantemente in discussione, spalleggiato dal governo iraniano di Benjamin Netanyahu. «Ho già deciso, vi farò sapere», ha detto il presidente americano ai giornalisti creando una suspense ancora maggiore. Mentre gli altri stati firmatari - l'Europa in prima linea - nei corridoio del Palazzo di Vetro e dietro le quinte dell'assemblea sono in pressing sui rappresentanti di Washington per evitare che si arrivi davvero a una rottura.

Dopo decenni di isolamento, infatti, l'intesa del 2015 ha rimesso in pista Teheran all'interno della comunità internazionale, e ora si cerca di fare di tutto per evitare di deteriorare nuovamente le relazioni con la repubblica degli ayatollah, cruciale per gli equilibri e la stabilità dell'area mediorientale e anche nella lotta all'Isis.

Rohani davanti ai leader mondiali ha difeso a spada tratta l'intesa definita invece "imbarazzante" da Trump, assicurando come il suo Paese non vuole essere una minaccia per nessuno: «Quella della moderazione è la strada scelta e intrapresa dall'Iran. Noi non minacciamo nessuno, ma allo stesso tempo non tolleriamo e non tollereremo alcuna minaccia nei nostri confronti». Quindi Rohani ha messo in guardia dal violare l'accordo: «In tal caso la nostra risposta sarà decisa e risoluta", ha detto. "E se gli Usa dovessero uscire dall'intesa distruggerebbero solo la loro credibilità».

Ma il debutto di Trump all'assemblea dell'Onu è stato accolto con freddezza e reazioni polemiche da molte parti. La sua dottrina dell'America First e il suo atteggiamento troppo aggressivo non piacciono soprattutto all'Europa. Così alle dure critiche del presidente francese Emmanuel Macron si sono unite quelle dell'Alto Rappresentante della politica estera della Ue Federica Mogherini: «L'Europa non parla di distruggere i Paesi ma di portare la pace». Per il premier italiano Paolo Gentiloni «L'Italia è convinta che il multilateralismo sia l'unica via per affrontare le sfide e i problemi globali. Non credo che un Paese da solo possa farlo, non è una soluzione realistica».

In casa Donald Trump se la deve vedere di nuovo dall'attacco di Hillary Clinton, che ha bollato il suo intervento come «cupo e pericoloso».
 
 

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