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COLOMBIAFrancesco a Bogotà: «Bisogna sanare le ferite»

07.09.17 - 16:52
È quanto il pontefice chiede ai colombiani dopo decenni di violenza
Keystone
Francesco a Bogotà: «Bisogna sanare le ferite»
È quanto il pontefice chiede ai colombiani dopo decenni di violenza

BOGOTÀ - «Rifuggire da ogni tentazione di vendetta e ricerca di interessi solo particolari e a breve termine. Quanto più difficile è il cammino che conduce alla pace e all'intesa, tanto più impegno dobbiamo mettere nel riconoscere l'altro, sanare le ferite e costruire ponti, nello stringere legami e aiutarci a vicenda». È quanto chiede papa Francesco ai colombiani, come ha detto nel discorso alle autorità e alla società civile a Bogotà, per la riconciliazione dopo mezzo secolo di conflitto interno e «costruire un Paese che sia Patria e casa per tutti i colombiani».

«Questo incontro - ha detto il Pontefice nella Plaza de Armas della Casa de Narino - mi offre l'opportunità di esprimere l'apprezzamento per gli sforzi compiuti, negli ultimi decenni, per porre fine alla violenza armata e trovare vie di riconciliazione».

«Nell'ultimo anno - ha sottolineato in relazione all'accordo del governo con le Farc, senza peraltro citarlo esplicitamente - certamente si è progredito in modo particolare; i passi avanti fanno crescere la speranza, nella convinzione che la ricerca della pace è un lavoro sempre aperto, un compito che non dà tregua e che esige l'impegno di tutti».

«Lavoro - ha aggiunto - che ci chiede di non venir meno nello sforzo di costruire l'unità della nazione e, malgrado gli ostacoli, le differenze e i diversi approcci sul modo di raggiungere la convivenza pacifica, persistere nella lotta per favorire la cultura dell'incontro, che esige di porre al centro di ogni azione politica, sociale ed economica la persona umana, la sua altissima dignità, e li rispetto del bene comune».

Secondo papa Bergoglio, «occorrono leggi giuste che possano garantire tale armonia e aiutare a superare i conflitti che hanno distrutto questa Nazione per decenni; leggi che non nascono dall'esigenza pragmatica di ordinare la società bensì dal desiderio di risolvere le cause strutturali della povertà che generano esclusione e violenza». «Non dimentichiamo che l'ingiustizia è la radice dei mali sociali», ha sottolineato.
 
 

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