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REGNO UNITOCharlie: scaduto l'ultimatum. La madre: «E se fosse stato vostro figlio?»

27.07.17 - 16:43
Non è ancora chiaro il destino del piccolo. I genitori lottano ancora
Keystone
Charlie: scaduto l'ultimatum. La madre: «E se fosse stato vostro figlio?»
Non è ancora chiaro il destino del piccolo. I genitori lottano ancora

LONDRA - Da alcune ore è scaduto l'ultimatum fissato dall'Alta Corte di Londra e ancora non è chiaro il destino del piccolo Charlie Gard. Al momento non è ancora noto se il Great Ormond Street Hospital e i genitori del piccolo, Connie Yates e Chris Gard, abbiano raggiunto un accordo per una soluzione che mantenga in vita il piccolo ancora per qualche giorno in un hospice, un centro assistito per malati terminali, che consenta alla coppia di trascorrere un po' di tempo "in tranquillità" con il bimbo, prima che venga staccata la spina del respiratore che lo tiene in vita.

L'ospedale continuerebbe ad opporsi, perché "impraticabile", alla soluzione voluta dai genitori, malgrado ieri un medico specializzato e anche alcuni infermieri dello stesso ospedale londinese si siano offerti per assistere il piccolo privatamente, in un hospice.

L'ultimatum annunciato ieri scadeva alle 12 ora di Londra (le 13 svizzere) e, in assenza di un soluzione concordata fra famiglia e ospedale, prevedeva il trasferimento d'autorità di Charlie in un hospice, il cui nome e indirizzo avrebbe dovuto restare segreti, e dove verrebbe privato quasi subito del respiratore.

Ma stamani in aula all'Alta Corte, davanti al giudice Nicholas Francis, a quanto scrivono vari media britannici, l'indecisione non è sembrata sbloccarsi. Mettendo a dura prova la madre Connie, che a un certo punto è sbottata e, prendendosela con legali e vertici dell'ospedale, ha gridato con la voce rotta dal pianto: «Mi sembra veramente pazzesco che dopo tutto quello che abbiamo passato ci venga ancora negato questo», cioè la richiesta di trascorrere qualche giorno con il piccolo prima dell'inevitabile morte. «E se fosse stato vostro figlio?».

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