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TURCHIAA processo per terrorismo il giornale anti-Erdogan

24.07.17 - 09:34
Giornalisti e responsabili del Cumhuriyet, rischiano fino a 43 anni di carcere
Keystone
A processo per terrorismo il giornale anti-Erdogan
Giornalisti e responsabili del Cumhuriyet, rischiano fino a 43 anni di carcere

ANKARA - Si apre stamani a Istanbul il processo contro 19 giornalisti e amministratori di Cumhuriyet, quotidiano di opposizione laica al presidente turco Recep Tayyip Erdogan, diventato uno dei simboli delle minacce alla libertà di stampa in Turchia.

Tra gli imputati, che rischiano fino a 43 anni di carcere, 12 sono detenuti da quasi 9 mesi e 2 risultano latitanti.

Alla sbarra con accuse di "terrorismo" ci sono alcuni dei più noti giornalisti del Paese, tra cui l'ex direttore Can Dundar - riparato in Germania -, il suo successore alla guida del quotidiano, Murat Sabuncu, il noto editorialista e rappresentante turco dell'Ipi (International Press Institute) Kadri Gursel, il vignettista Musa Kart e il reporter investigativo Ahmet Sik.

Gli imputati sono accusati a vario titolo di legami con la presunta rete golpista di Fethullah Gulen e il Pkk curdo.

Intanto continuano gli arresti - Non si fermano in Turchia gli arresti con accuse di "terrorismo". Nell'ultima settimana sono 1.098 le persone finite in manette, secondo il ministero degli Interni.

Come avviene regolarmente dal fallito colpo di Stato di un anno fa, la maggior parte (831) è sospettata di legami con la presunta rete golpista di Fethullah Gulen. Altri 213 sono stati arrestati in operazioni contro il Pkk curdo nel sud-est del Paese, durante le quali sono inoltre stati "neutralizzati" 43 militanti, 26 dei quali uccisi. Detenute anche 46 persone accusate di essere affiliate all'Isis e 8 a gruppi illegali di estrema sinistra.


 

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COMMENTI
 

maocr 6 anni fa su tio
pensare che poco tempo fa c'era un'Europa pronta a calare le braghe per far entrare nell'UE il Sig erdogan. E noi Svizzeri ,patria di valori quali democrazia e libertà dovremmo pensare che questa UE sia una cosa seria e democratica. Vista la repressione in Turchia,a quando un biasimo da parte dei nostri calabraghe o hanno troppi interessi superiori(soldi)?

Meno 6 anni fa su tio
Risposta a maocr
Quando si discuteva dell'entrata della Turchia, la situazione era molto diversa. Ma sono sicuro che tu già prevedevi il futuro, lo sapevi e ti sforzavi di fare passare il messaggio! Bella cosa gli indovini.

Sarà 6 anni fa su tio
Risposta a Meno
Indovini no ma prudenti sì. Ti ricordo la reazione della Turchia al riconoscimento da parte della Svizzera del genocidio degli armeni.

MIM 6 anni fa su tio
Risposta a Meno
Meno, non c'era bisogno di essere indovini, bastava un poco poco di buonsenso; bastava vedere cosa faceva di chi non la pensava come lui, cosa faceva della costituzione laica, cosa faceva dell'islam... no, non bisogna essere indovini per capire dove stava andando.

Meno 6 anni fa su tio
Risposta a Sarà
vero, ma quello era un tema storico che tocca la sensibilità della nazione nonostante sia un fatto di oltre 100 anni fa. Però hai ragione quando dici che era un campanello di allarme. Allo stesso tempo, non si può negare che Erdogan non aveva ancora mostrato il suo profilo radicalizzato, le sue mire ad acquisire il pieno controllo del paese e diventare quindi un dittatore. Il succo di quello che dicevo è semplicemente che è facile fare il profeta con il senno di poi.
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