Giornalisti e responsabili del Cumhuriyet, rischiano fino a 43 anni di carcere
ANKARA - Si apre stamani a Istanbul il processo contro 19 giornalisti e amministratori di Cumhuriyet, quotidiano di opposizione laica al presidente turco Recep Tayyip Erdogan, diventato uno dei simboli delle minacce alla libertà di stampa in Turchia.
Tra gli imputati, che rischiano fino a 43 anni di carcere, 12 sono detenuti da quasi 9 mesi e 2 risultano latitanti.
Alla sbarra con accuse di "terrorismo" ci sono alcuni dei più noti giornalisti del Paese, tra cui l'ex direttore Can Dundar - riparato in Germania -, il suo successore alla guida del quotidiano, Murat Sabuncu, il noto editorialista e rappresentante turco dell'Ipi (International Press Institute) Kadri Gursel, il vignettista Musa Kart e il reporter investigativo Ahmet Sik.
Gli imputati sono accusati a vario titolo di legami con la presunta rete golpista di Fethullah Gulen e il Pkk curdo.
Intanto continuano gli arresti - Non si fermano in Turchia gli arresti con accuse di "terrorismo". Nell'ultima settimana sono 1.098 le persone finite in manette, secondo il ministero degli Interni.
Come avviene regolarmente dal fallito colpo di Stato di un anno fa, la maggior parte (831) è sospettata di legami con la presunta rete golpista di Fethullah Gulen. Altri 213 sono stati arrestati in operazioni contro il Pkk curdo nel sud-est del Paese, durante le quali sono inoltre stati "neutralizzati" 43 militanti, 26 dei quali uccisi. Detenute anche 46 persone accusate di essere affiliate all'Isis e 8 a gruppi illegali di estrema sinistra.