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ITALIAMigranti, «situazione ai limiti della capacità». 12'000 sbarcati in 48 ore

28.06.17 - 15:54
Gli sbarchi potrebbero essere interrotti. L'ipotesi blocco non riguarda Frontex
Keystone
Migranti, «situazione ai limiti della capacità». 12'000 sbarcati in 48 ore
Gli sbarchi potrebbero essere interrotti. L'ipotesi blocco non riguarda Frontex

BRUXELLES - Il Rappresentante presso la Ue, l'ambasciatore Maurizio Massari, nel suo incontro col commissario Ue all'Immigrazione Dimitris Avramopoulos ha evidenziato che la situazione degli sbarchi di migranti in Italia è ai limiti della capacità di gestione, con un impatto sulla vita socio-politica del Paese.

Per questo potrebbe essere difficile permettere nuovi sbarchi. Si apprende da fonti diplomatiche.

12'000 sbarcati in 48 ore da 22 navi - Nelle ultime 48 in Italia si stanno facendo sbarcare 12 mila migranti, da 22 navi, molte di queste di organizzazioni non governative. Si apprende da fonti diplomatiche a Bruxelles.

Ipotesi blocco non riguarda Frontex - L'eventuale blocco dei porti italiani alle navi straniere che effettuano salvataggi di migranti non riguarderebbe al momento le unita' navali inserite in Frontex, l'Agenzia cui spetta il controllo delle frontiere esterne dell'Ue, e in Eunavfor med, l'operazione che ha il compito di contrastare nel canale di Sicilia i trafficanti di esseri umani. Lo precisano fonti diplomatiche italiane.

Salvate 650 persone al largo della Libia - Dopo le migliaia di migranti salvate nei giorni scorsi, l'esodo dalla Libia sembra rallentare: oggi la centrale operativa della Guardia Costiera ha coordinato 5 operazioni di soccorso che hanno permesso di salvare circa 650 tra uomini, donne e bambini.

I migranti, che erano a bordo di 4 gommoni e una piccola imbarcazione, sono stati trasferiti su unità navali della Guardia Costiera e delle Ong e su mercantili e rimorchiatori dirottati nella zona.

Fondo UE da 3,3 miliardi di euro - Via libera a un piano da 3,3 miliardi di euro per aggredire le cause delle migrazioni, mobilitando investimenti privati nei paesi d'origine, grazie al cosiddetto "effetto leva", fino a una quota attesa nell'ordine dei 44 miliardi.

L'accordo è stato raggiunto tra Consiglio e Parlamento europeo. Quest'ultimo dovrà ora dare il suo ok formale con un primo voto in commissione affari esteri il 3 luglio e in plenaria il 6.

Obiettivi del fondo: ridurre la povertà nei Paesi d'origine, creare posti di lavoro, sostenere le Pmi locali. Condizioni: regole stringenti sui diritti umani e del lavoro e sulla trasparenza fiscale.

Le risorse del nuovo Fondo per lo sviluppo sostenibile (Efsd) arrivano dalla revisione del bilancio europeo 2014-2020 e dalla riserva del Fondo per lo sviluppo europeo (Edf). Il nuovo fondo sarà composto da due piattaforme regionali: una per l'Africa e una per i Paesi coinvolti nella politica di vicinato. In base all'accordo, un minimo del 28% degli investimenti dovrà andare a sostenere azioni a sostegno dell'attuazione dell'Accordo di Parigi sul clima.

Avramopoulos: «Situazione insostenibile» - «L'Italia ha ragione nel dire che la situazione sulla rotta del Mediterraneo centrale è insostenibile». Lo ha detto il commissario Ue Dimitris Avramopoulos all'ANSA, spiegando di aver incontrato il rappresentante italiano presso la Ue «per vedere come migliorare il sostegno al Paese».

«In tutto ciò che facciamo, abbiamo tutti un obbligo umanitario a salvare vite. Naturalmente non possiamo lasciare un pugno di Paesi Ue ad affrontare questa situazione da soli. Il luogo giusto per discuterne è il Consiglio europeo, a partire dalla prossima riunione informale di Giustizia e Affari interni, a Tallin, la prossima settimana. Abbiamo anche bisogno della solidarietà degli Stati membri verso l'Italia», ha detto Avramopoulos dopo l'incontro con l'ambasciatore Maurizio Massari.

«La Commissione Ue ha sempre sostenuto l'Italia nella sua gestione esemplare della crisi dei profughi e continuerà a farlo. Siamo pronti ad accrescere in modo sostanziale il supporto finanziario all'Italia se necessario», ha aggiunto Avramopoulos.

«Tutti gli Stati membri dell'Ue ora devono rafforzare, come si sono impegnati a fare, l'importante lavoro con gli attori in Libia e con i Paesi di origine e transito in Africa, per ridurre i flussi. Abbiamo bisogno del forte investimento degli Stati, per primo sul livello diplomatico, nello sviluppare partnership, e secondo, sul livello finanziario, nel contribuire al Fondo per l'Africa. Ora è il momento di farlo. E li terremo a farlo», ha ancora detto il commissario europeo.

 
 

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