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ITALIAMuore per un'otite curata con l'omeopatia: s'indaga per omicidio

28.05.17 - 11:59
Francesco è deceduto a 7 anni. I genitori, che gli negavano gli antibiotici, hanno acconsentito alla donazione degli organi
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Muore per un'otite curata con l'omeopatia: s'indaga per omicidio
Francesco è deceduto a 7 anni. I genitori, che gli negavano gli antibiotici, hanno acconsentito alla donazione degli organi

URBINO - Indaga per omicidio colposo la procura di Urbino in relazione al decesso del piccolo Francesco B., un bambino di 7 anni morto sabato nelle Marche per un’otite bilaterale curata con terapie omeopatiche. Come riporta la Repubblica, i possibili indagati sono il medico che l’aveva in cura da 3 anni e i genitori del bambino.

Questi ultimi sarebbero convinti sostenitori delle cure omeopatiche e avrebbero rifiutato la somministrazione di antibiotici al bambino da quando aveva 3 anni. Per questo si sarebbero rivolti all’omeopata M.M. anziché a un pediatra anche quando, circa due settimane fa, Francesco ha contratto un’otite bilaterale. I preparati prescritti da M., però, non hanno sortito l’effetto sperato dai genitori del piccolo, che ha continuato a peggiorare fino al 23 maggio scorso, quando ha perso conoscenza. Ricoverato all’ospedale di Urbino, è stato successivamente trasferito ad Ancona, dove è stato dichiarato morto sabato all'ospedale pediatrico Salesi in seguito alle complicanze dell’otite. La procura non ha ancora disposto l’autopsia.

Il nonno di Francesco punta il dito contro il medico: «Ha spaventato mia figlia e il marito: erano come paralizzati dalla paura», dichiara l’uomo a Repubblica. «Per questo hanno aspettato prima di ricoverarlo», aggiunge. Il nonno del bambino, tuttavia, scagiona i metodi di cura scelti dalla figlia e dal genero: «L’omeopatia non c’entra -  assicura -. C’entra lui, solo lui, e pagherà».

I genitori di Francesco hanno dato il consenso alla donazione degli organi: «La scelta (...) riflette la volontà maturata dai genitori, nel momento più brutto della loro vita, di dare speranza ad altri piccoli pazienti», ha commentato la coordinatrice regionale ai trapianti, dottoressa Francesca De Pace.

Le autorità italiane stanno valutando ora anche la situazione degli altri due figli della coppia, di 5 anni e 15 mesi.

 

 

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