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ISRAELEL'aereo di Trump è atterrato: «L'America è con Israele»

22.05.17 - 12:04
Il presidente Usa ha sottolineato il «legame indissolubile» tra i due paesi
Keystone / AP
L'aereo di Trump è atterrato: «L'America è con Israele»
Il presidente Usa ha sottolineato il «legame indissolubile» tra i due paesi

TEL AVIV - L'Air Force One di Donald Trump è atterrato da poco in perfetto orario all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv.

Nella sua visita in Israele e in Cisgiordania, Trump incontrerà sia il premier Benyamin Netanyahu, oggi pomeriggio, sia il presidente palestinese Abu Mazen (Mahmoud Abbas), domani mattina. Previste oggi visite al Muro del Pianto, al Santo Sepolcro e domani a Yad Vashem, il Mausoleo della Memoria a Gerusalemme.

Ad accogliere all'aeroporto Ben Gurion Trump, ci sono il premier Benjamin Netanyahu, il presidente Reuven Rivlin e l'intero governo.

«Amiamo e rispettiamo Israele, siamo con voi», ha detto Trump appena atterrato a Tel Aviv sottolineando «il legame indissolubile» che unisce Stati Uniti e Israele. «La sua visita è un segno degli stretti legami tra i nostri due paesi che non possono essere spezzati». Così il presidente di Israele Reuven Rivlin ha accolto Donald Trump appena sbarcato dall'Air Force One.

Il presidente Rivlin ha trovato significativo che la visita di Trump avvenga in concomitanza con i festeggiamenti israeliani indetti per il 50esimo anniversario della unificazione di Gerusalemme avvenuta con la guerra dei sei giorni. «Ci rallegra molto - ha detto - che la nostra principale potenza alleata riconosca l'importanza di Gerusalemme per il popolo ebraico». Gerusalemme, ha insistito, è stata sempre «il cuore pulsante» degli ebrei.

«Signor Presidente - ha concluso Rivlin, - Lei è venuto dall'Arabia Saudita, visiterà il Muro del Pianto e il Santo Sepolcro e poi si recherà in Vaticano. In un unico viaggio visiterà così i Luoghi Santi più santi all'islam, all'ebraismo e al cristianesimo. Ogni religione ha una fede diversa, ma tutti preghiamo lo stesso Dio. Noi possiamo collaborare per un futuro migliore, e dobbiamo farlo assieme».

«Nel mio viaggio in questi giorni ho trovato nuove ragioni di speranza» ha dichiarato Trump. «Abbiamo un'opportunità rara di portare stabilità e pace nella regione», ha aggiunto. «Sono venuto per ribadire il legame che non può essere spezzato tra Stati Uniti e Israele».

«Durante questa visita noi punteremo ad una cooperazione sempre maggiore nella lotta al terrorismo e alla sua ideologia malvagia. Abbiamo davanti a noi - ha aggiunto - una rara opportunità: portare la sicurezza, la stabilita e la pace in questa regione, sconfiggendo il terrorismo e portando un futuro di armonia e pace». Un futuro possibile, ha aggiunto, «solo collaborando».

Tra i primi a scendere da una scaletta secondaria dell'Air Force One atterrato al Ben Gurion, sono stati Ivanka, la figlia di Trump, e suo marito Jared Kushner. La prima in vestito nero con un cappellino in tinta, il secondo in completo scuro. Subito dopo, dalla porta principale dell'aereo è apparso il presidente seguito da Melania Trump in vestito bianco e occhiali scuri. Ad accoglierli alla fine della scaletta, il presidente Reuven Rivlin, sua moglie Nehamma, il premier Benyamin Netanyahu e la consorte Sarah. Insieme a loro il neo ambasciatore Usa in Israele David Friedman e l'inviato speciale di Trump nella regione, Jason Greenblatt.

Stringendo la mano calorosamente a Trump, Netanyahu ha detto: «Benvenuto nostro buono amico». Poi tutti si sono incamminati sul lungo red carpet per gli inni nazionali e i discorsi ufficiali. Durante il suo messaggio di saluto, Netanyahu ha più volte chiamato familiarmente Trump per nome.

In seguito, rompendo lo stretto protocollo un deputato israeliano, Oren Hazan (Likud), è riuscito a bloccare brevemente il presidente Usa dopo i discorsi di saluto e, dopo averlo preso sotto braccio, ha scattato una foto con il suo cellulare.

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