Ragazzine lasciate a terra perché indossavano questo capo d'abbigliamento, la compagnia spiega: «Non è sessismo, era una violazione del nostro dress code»
WASHINGTON - Ha fatto molto discutere il caso del divieto d'indossare i leggings sui voli della United Airlines.
La notizia che è circolata molto sul web è questa: la compagnia che vieta l'imbarco a ragazzine che indossano questo capo d'abbigliamento, e la denuncia su Twitter di un'attivista, Shannon Watts, che ha assistito all'episodio all'aeroporto di Denver.
La compagnia aerea, come avviene in questi casi, è stata subissata di critiche e insulti contro quello che è stato ritenuto un atteggiamento sessista. «Il padre aveva gli short che non arrivavano al ginocchio e non c’è stato alcun problema» aveva aggiunto Watts, precisando che una bambina di 10 anni è potuta salire sull'aereo solo dopo che la madre le ha cambiato l'abito.
United Airlines si è trovata costretta a intervenire via social. Prima un'affermazione in linea generale: la compagnia ha il diritto di rifiutare d'imbarcare passeggeri che non sono vestiti in maniera appropriata in base al contratto di trasporto. Quindi una precisazione puntuale: si trattava di passeggeri 'speciali', ovvero in possesso di biglietti che vengono concessi ai parenti stretti dei dipendenti della società. Esiste un dress code per tali 'ospiti', e i leggings evidentemente non sono contemplati.
The passengers this morning were United pass riders who were not in compliance with our dress code policy for company benefit travel.
— United (@united) 26 marzo 2017
Quindi una battuta per sdrammatizzare: «Ai nostri clienti... i tuoi leggings sono i benvenuti!»
To our customers…your leggings are welcome! Learn more about our company’s pass travel privilege: https://t.co/5e3euG1H9G.
— United (@united) 27 marzo 2017