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STATI UNITITrump: spettro espulsioni di massa. Tillerson in Messico

22.02.17 - 22:59
Il New York Times parla di "attacco ai valori americani"
Trump: spettro espulsioni di massa. Tillerson in Messico
Il New York Times parla di "attacco ai valori americani"

NEW YORK - "Mass deportation": è l'inquietante espressione che in queste ore agita milioni di immigrati irregolari negli Stati Uniti, che temono un'ondata di espulsioni di massa senza precedenti. Come la comunità Lgbt teme un'offensiva contro quei diritti faticosamente conquistati negli ultimi anni, con la Casa Bianca che per la prima volta ammette un imminente cambio di rotta sull'uso di bagni e spogliatoi nelle scuole pubbliche da parte degli studenti transgender.

Ma è la stretta sugli immigrati a tenere banco in queste ore, con il New York Times che parla di "attacco ai valori americani". Anche se la maggioranza dei cittadini - stando ai sondaggi - sarebbe d'accordo su regole più severe.

Lo spettro dei rimpatri forzati anche di persone solamente sospettate di aver compiuto reati minori non fa che accrescere le tensioni col Messico, dove arrivano in visita ufficiale il capo della diplomazia Usa Rex Tillerson (che Trump ha incontrato poco prima della partenza) e il segretario per la sicurezza nazionale John Kelly, nel difficile tentativo di ricucire lo strappo consumatosi nelle ultime settimane. Strappo legato soprattutto alla linea dura tenuta da Donald Trump sulla questione del muro e dell'immigrazione. E culminato nella cancellazione della visita ufficiale alla Casa Bianca del presidente messicano Enrique Pena Nieto.

Tutto questo mentre sale l'attesa per il famigerato 'bando-bis'. Alla Casa Bianca si vanno definendo i contorni del nuovo decreto che intende vietare l'ingresso negli Usa a chi proviene da sette Paesi a maggioranza musulmana (Iran, Iraq, Siria, Libia, Somalia, Yemen, Sudan). Anche se stavolta il campo di applicazione sarebbe più circoscritto e verrebbero esclusi dal bando i residenti permanenti e i possessori di carta verde.

L'annuncio è atteso entro la settimana e - stando alle indiscrezioni - si stanno apportando al testo le ultime limature per evitare qualunque tipo di obiezione da parte dei giudici. Perché stavolta - è la parola d'ordine nell'entourage di Trump - è vietato sbagliare. Per questo la stesura del nuovo provvedimento - originariamente scritto da membri del transition team e dello staff del tycoon - è stata affidata al consulente legale del presidente americano, Don McGahn. E, a differenza del primo decreto, sarebbe in corso una consultazione con i membri repubblicani del Congresso, per mettere a punto un testo 'blindato' e condiviso.

L'esito della vicenda viene considerato cruciale per il futuro della presidenza Trump, e di quella visione di stampo decisionista di cui il tycoon ha promesso di farsi portatore, espandendo il proprio potere esecutivo e riformando il Paese a colpi di decreto se necessario. E quello dell'immigrazione è un banco di prova fondamentale.

Prosegue intanto il braccio di ferro all'interno del cerchio magico della Casa Bianca. E il prossimo a farne le spese potrebbe essere addirittura Steve Bannon, il controverso stratega di Trump noto per le sue posizioni di estrema destra. Il portavoce del presidente Sean Spicer ha ammesso che il tycoon è pronto a prendere "seriamente in considerazione" la richiesta di un suo allontanamento dal consiglio per la sicurezza nazionale. Questo se dovesse arrivare una richiesta in tal senso da parte del nuovo consigliere per la sicurezza nazionale McMaster.

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COMMENTI
 

Equalizer 7 anni fa su tio
In fin dei conti vuole mettere alla porta i clandestini non ci vedo niente di sbagliato, il senso della parola "clandestino" rimane l'opposto di "regolare" quindi a differenza di casa nostra dove si premia chi istiga alla delinquenza (leggi Bosia Mirra (da incarcerare)) là si vuole portare un pò di ordine dove per decenni si è fatto finta di niente, espellendo chi non ha diritto di risiedere perché appunto è clandestino. Bravo Donald.

lo spiaggiato 7 anni fa su tio
Mi sembra fuori dubbio che il sistema migratorio americano sia una barzelletta o un controsenso unico... sono decenni che vi si cerca di mettere ordine senza risultati... probabilmente perché gli USA sono un paese nato con la migrazione di massa... Ora il mitico Donald cerca di cambiare bruscamente le regole e questo provocará reazioni forti da parte di numerosi gruppi politici e non...

Thor61 7 anni fa su tio
Risposta a lo spiaggiato
Si parla di IRREGOLARI e CLANDESTINI, mica di quelli entrati legalmente, scusami ma TUTTI i reati VANNO perseguiti (Non solo quelli che piacciono a qualcuno o a qualcun'altro) o tu pensi che le leggi le possiamo violare senza pagarne pegno?! L'unico vero controsenso è stato il lassismo messo in atto da anni negli USA, tant'è che ormai chinatown (Credo di NY) non paga più nemmeno le tasse agli USA, poi se qualcuno prova a rimettere ordine è un razzista, xenofobo ecc... Poi che sia una nazione nata da immigrati (Moltissimi delinquenti scappati per non finire in galera) non giustifica certo che in quella che ormai da poco più di 200 anni è una NAZIONE (Con tutte le sue pecche e contraddizioni) per cui se hanno delle leggi queste vanno rispettate e il reato di CLANDESTINO esiste anche in USA, pertanto chi vuole entrare in USA lo faccia chiedendo il permesso. A casa mia entri se ti apro IO la porta perchè ti INVITO, se invece mi sfondi la porta ed entri con la forza il caffè non te lo offre NESSUNO! Saluti

mgk 7 anni fa su tio
Risposta a lo spiaggiato
be visti i risultati delle recenti guerre non che sia proprio brillante

Ceresiano 7 anni fa su tio
Da quando espellere le persone illegalmente entrate nel paese è un reato?
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