Il presidente contro il Times «e altri». Quando si trattava di Clinton però...
WASHINGTON - Dopo aver attaccato le agenzie d’intelligence, a suo dire responsabili della fuga di notizie sul caso Flynn, oggi Donald Trump passa a scagliarsi contro chi reputa colpevole per aver diffuso quelle informazioni: la stampa.
«Far trapelare informazioni, persino informazioni segrete che è illegale diffondere, è un grande problema a Washington da anni. Il fallito New York Times (e altri) devono scusarsi!», ha scritto il presidente americano via Twitter, aggiungendo poi che i «farabutti» responsabili delle fughe di notizie «saranno catturati!».
Leaking, and even illegal classified leaking, has been a big problem in Washington for years. Failing @nytimes (and others) must apologize!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 16 febbraio 2017
L’amministrazione Trump è sospettata di essere venuta a conoscenza dei contatti potenzialmente illegali dell’ex consigliere per la sicurezza Michael Flynn con l’ambasciatore russo negli Stati Uniti molto prima di quanto non abbia ammesso. A smascherarla è stata la notizia, diffusa inizialmente dal Washington Post, secondo cui il Dipartimento di giustizia era stato avvertito già un mese fa dalle agenzie di intelligence della scarsa affidabilità di Flynn.
Quando le indiscrezioni erano su Hillary Clinton andavano bene
A proposito delle fughe di notizie dall’interno della Casa Bianca, il New York Times ricorda come, quando era ancora candidato, Donald Trump si rallegrasse delle indiscrezioni trapelate riguardo all’emailgate che coinvolgeva Hillary Clinton. «Io amo WikiLeaks!», si era spinto a dichiarare durante un comizio in Pennsylvania. Ora che è lui a essere nelle stanze del potere però, fa notare il quotidiano americano, l’occhio vigile di funzionari disposti a passare informazioni alla stampa non gli piace più.