Questa la risposta della funzionaria al numero di emergenza dove è giunta la prima telefonata e richiesta d'aiuto: i soccorsi potevano partire prima. Che cosa sarebbe cambiato?
FARINDOLA (PESCARA) - Perché la notizia si è diffusa solo giovedì mattina, quando l'hotel Rigopiano era crollato da oltre mezza giornata? Perché i soccorsi sono arrivati nella notte fra il 18 e il 19 gennaio, quando la valanga risale addirittura a prima delle 17 di mercoledì? Davvero solo perché le condizioni erano proibitive, raggiungere il luogo troppo difficile senza un'organizzazione più adeguata, che richiedeva preparativi e tempo? Domande, dubbi, possibili insinuazioni passate in secondo piano dinnanzi all'urgenza della cronaca che ha tenuto banco per sei giorni: ma che adesso trovano risposta - drammatica - nero su bianco, nella trascrizione della prima e tempestiva telefonata di richiesta d'aiuto.
L'ha fatta Quintino Marcella, ristoratore di Silvi, appena ricevuto un messaggio disperato, via Whatsapp, dal suo cuoco Giampiero Pareti, in lacrime nel parcheggio con la moglie e i due figli piccoli là sotto, dopo essere uscito a prendere una medicina per curare il mal di testa della donna. Ma la risposta della funzionaria della sala operativa del Ccs, Centro di coordinamento dei soccorsi attivato quel mattino nella prefettura di Pescara, è impressionante nella leggerezza, che alla fine si trasforma in scortesia, con cui liquida la questione. «Si sbaglia, l'hotel è in piedi, è crollata solo una stalla e io non ho tempo da perdere», è la sintesi della conversazione che la Repubblica riporta - e che qui vi riproponiamo.
Marcella: "Mi sente?"
Funzionaria: "Sì che la sento".
M: "Sono Marcella di cognome, Quintino di nome. Il mio cuoco mi ha contattato su WhatsApp cinque minuti fa, l'albergo di Rigopiano è crollato, non c'è più niente... Lui sta lì con la moglie, i bimbi piccoli... intervenite, andate lassù".
F: "Questa storia gira da stamattina. I vigili del fuoco hanno fatto le verifiche a Rigopiano, è crollata la stalla di Martinelli".
M: "No, no! Il mio cuoco mi ha contattato su WhatsApp 5 minuti fa, ha i bimbi là sotto... sta piangendo, è in macchina... lui è uno serio, per favore".
F: "Senta, non ce l'ha il suo numero? Mi lasci il numero di telefono (...). Ma è da stamattina che circola questa storia, ci risulta che solo la stalla è crollata. Che le devo dire?".
«La mamma degli imbecilli è sempre incinta»
F: "Come si chiama quel cuoco?".
M: "Giampiero Pareti. È quello della pizzeria, è il figlio di Gino...".
F: "Sì, lo conosco benissimo il figlio di Gino, conosco lui, conosco la mamma. È da stamattina che gira 'sta cosa. Il 118 mi conferma che hanno parlato col direttore due ore fa, mi confermano che non è crollato niente, stanno tutti bene".
M: "Ma come è possibile?".
F: "La mamma dell'imbecille è sempre incinta. Il telefonino... si vede che gliel'hanno preso...".
M: "Ma col numero suo?".
F: "Sì".
Lui insiste, lei sbotta: «Ma si rende conto?»
F: "Due ore fa, le confermo, al 118 hanno parlato con l'hotel. Non le dico una bugia! Ma se fosse crollato tutto, pensa che che rimarremmo qua?"
M: "Si metta in contatto col direttore...".
F: "Non so se si rende conto della situazione... Abbiamo gente in strada, gente con la dialisi, anziani. E io per lei... Provi lei a mettersi in contatto con il direttore. Non è scortesia. Arrivederci".