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VARSAVIA - Proteste in Polonia contro la polizia, che sul proprio sito internet ha pubblicato le foto di 21 dei manifestanti che il 16 dicembre scorso, durante un raduno serale davanti al Sejm, la camera bassa del parlamento, hanno bloccato in segno di protesta le vie di uscita ai parlamentari del partito populista Diritto e giustizia (PIs), al potere.
Secondo la filiale polacca della Fondazione dei Diritti dell'Uomo di Helsinki, si è trattato di un'azione «sproporzionata», una specie di «mandato di cattura» a scopo intimidatorio, che limita di fatto il diritto di espressione.
«Abbiamo già identificato 80 persone di Varsavia e 22 di Cracovia, che dovranno rispondere davanti alla legge», ha replicato il ministro degli interni Mariusz Blaszczak. I media ricordano che il 16 dicembre scorso i partiti di opposizione hanno deciso di occupare l'aula parlamentare per impedire al Pis di accogliere un nuovo provvedimento contro la presenza dei giornalisti nella sede del Sejm. Il presidente della camera, Marek Kuchcinski, ha quindi spostato la seduta in un'altra sala e ha fatto votare ai deputati della maggioranza del Pis la legge finanziaria, precludendo così all'opposizione la possibilità di presentare emendamenti.
La sera del 16 dicembre sotto al Sejm si è svolta una manifestazione di protesta. Due giorni dopo un gruppo di manifestanti a Cracovia ha cercato di ostacolare anche Jaroslaw Kaczynski, che voleva salire al colle Wawel per visitare la tomba del fratello, presidente morto nella sciagura aerea di Smolensk del 10 aprile 2010. L'occupazione dell'aula parlamentare finita tre giorni fa ha provocato una dura reazione del Pis, che ha minacciato di sottoporre alla giustizia anche i deputati coinvolti. Oggi tutti loro hanno ricevuto una lettera del presidente del Sejm, Kuchcinski.
