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SERBIA«L'Iraq caccerà tutti i terroristi»

19.01.17 - 15:43
«L'Iraq caccerà tutti i terroristi»

BELGRADO - L'Iraq e' fermamente intenzionato a proseguire e portare a termine la lotta contro i terroristi dello stato islamico. Lo ha detto il ministro degli esteri Ibrahim Al-Jaafari, in visita oggi a Belgrado.

Rivolgendosi ai giornalisti al termine di un colloquio con il collega serbo Ivica Dacic, Al-Jaafari ha parlato di 'grandi successi' dell'esercito iracheno, che nella sola giornata di ieri ha liberato 428 villaggi nella regione di Mosul. «La nostra lotta non sarà conclusa fino a quando l'ultimo combattente dello stato islamico non verrà cacciato», ha detto il ministro iracheno.

Osservando come tutti i Paesi del mondo possano avere problemi con il terrorismo, Al-Jaafari ha detto che l'Iraq combatte lo stato islamico e il terrorismo sia per se' sia per il mondo intero, per questo ha la necessita' di importare armi in modo da poter combattere per la propria sovranità e integrità territoriale.

L'Iraq, ha aggiunto il ministro, fa appello a tutti i Paesi del mondo a contribuire alla costruzione delle sue infrastrutture e invita tutti gli iracheni fuggiti a far ritorno nel Paese.

Dacic, che ha firmato con il collega iracheno due accordi bilaterali, ha assicurato l'appoggio della Serbia nella lotta al terrorismo e contro lo stato islamico. Al-Jaafari, primo ministro degli esteri iracheno a effettuare una visita in Serbia, e' stato ricevuto anche dal presidente serbo Tomislav Nikolic che ha auspicato un rapido ritorno della pace e della stabilita' su tutto il territorio dell'Iraq, condizione per un rilancio delle relazioni economiche e commerciali.

Anche Nikolic ha assicurato l'appoggio della Serbia all'Iraq nella lotta al terrorismo e allo stato islamico, proponendo una intensificazione degli scambi dei dati fra i servizi d'intelligence. Nei colloqui si e' parlato anche della crisi dei migranti sulla rotta balcanica e in Serbia, fra i quali figurano numerosi cittadini iracheni, con Al-Jaafari che ha ribadito la posizione di Baghdad contraria al riconoscimento dell'indipendenza del Kosovo.

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