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Presto toccherà a Trump parlare alla Nazione. Riviviamo le parole di alcuni sui predecessori
WASHINGTON - Il più famoso, ma anche quello più corto (appena 700 parole), fu quello di Abramo Lincoln alla fine della guerra civile. I più ispirati quelli di John Fitzgerald Kennedy e di Barack Obama. Il più contestato quello di George W. Bush nel 2001.
La storia dei discorsi inaugurali dei presidenti degli Stati Uniti è ricca di frasi celebri, memorabili, ma anche di aneddoti. Come quello dell'intervento più sfortunato, nel 1841, quando William Henry Harrison parlò per quasi due ore sotto una tempesta di neve e un mese dopo morì a causa della polmonite Ecco di seguito le frasi che più si ricordano.
* ABRAMO LINCOLN, 1865. Il suo discorso segnò la fine del sanguinosissimo conflitto tra nord e sud del Paese, durato quattro anni. «La giustizia divina ci ha dato questa terribile guerra», disse, ma «basta cattiveria, serve carità per tutti», perché a nord come a sud «leggiamo la stessa Bibbia e preghiamo lo stesso Dio».
* FRANKLYN DELANO ROOSEVELT, 1933. «Sono fermamente convinto che l'unica cosa di cui dobbiamo avere paura è la paura stessa», disse all'America che faticosamente tentava di riprendersi dalla grande depressione e dalla terribile crisi delle banche.
* JFK, 1961. «La torcia è stata passata a una nuova generazione di americani», disse riferendosi alla vittoria su Richard Nixon, aggiungendo: «Non chiedetevi cosa il Paese può fare per voi, ma quello che voi potete fare per il Paese». E il suo messaggio nel pieno della Guerra Fredda fu anche quello di «non negoziare mai con timore, ma non avere mai paura di negoziare».
* RONALD REAGAN, 1981. «Il governo non e' la soluzione dei nostri problemi; il governo è il nostro problema».
* BILL CLINTON, 1997. Sedici anni dopo tornò proprio sulle parole inaugurali di Reagan: «Oggi possiamo dichiarare che il governo non è il problema e che il governo non è la soluzione. Noi, il popolo americano, siamo la soluzione».
* BARACK OBAMA, 2009. «Il nostro retaggio multiculturale e' una forza, non una debolezza», disse il primo presidente afroamericano. «Noi siamo una nazione di cristiani e musulmani, di ebrei e di hindu, e anche di atei. Siamo attraversati da tutte le lingue e da tutte le culture. Arriviamo da ogni angolo della Terra».
* BARACK OBAMA, 2013. «Quello che tiene insieme la nostra nazione non è il colore della nostra pelle o i principi della nostra fede o l'origine dei nostri nomi. Ma la nostra lealtà a un'idea, articolata in una dichiarazione fatta più di due secoli fa», la dichiarazione d'indipendenza del 1776.
