Cerca e trova immobili
TEL AVIV - Sono stati di carattere doloso gli incendi principali che nel novembre scorso hanno creato in Israele uno stato di emergenza, costringendo fra l'altro le autorità alla parziale evacuazione della città di Haifa.
Ma finora nessuno dei responsabili è stato identificato e decine di sospetti - per lo più arabi israeliani - sono stati gradualmente rilasciati. Lo scrive Maariv, sulla base di un rapporto redatto da esperti dei vigili del fuoco.
Secondo questi dati, 71 degli 80 incendi esaminati sono stati appiccati intenzionalmente e non sono stati dovuti a negligenze o ad altre cause fortuite.
In particolare, precisa il giornale, a Haifa le fiamme si sono sviluppate contemporaneamente in cinque punti diversi. Così pure nella cittadina di Zichron Yaakov (fra Tel Aviv e Haifa), a Nataf (presso Gerusalemme, a un chilometro dalla Cisgiordania) e nella colonia di Nevé Zuf (presso Ramallah).
In quegli incendi non si sono avute vittime, ma i danni materiali alle abitazioni e alle foreste sono stati ingenti.
