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REGNO UNITO«Il Governo britannico diede il via libera al dossier»

13.01.17 - 08:42
Fonti americane sostengono che il rapporto dell'ex agente dell'MI6 fu consegnato all'FBI con il beneplacito della politica. Il sospetto potrebbero minare i rapporti tra Trump e May
«Il Governo britannico diede il via libera al dossier»
Fonti americane sostengono che il rapporto dell'ex agente dell'MI6 fu consegnato all'FBI con il beneplacito della politica. Il sospetto potrebbero minare i rapporti tra Trump e May

LONDRA - Un via libera dall'interno del governo britannico avrebbe preceduto la consegna da parte dell'ex agente dell'MI6 Christopher Steele all'FBI del dossier su commissione da lui realizzato sui presunti rapporti fra Donald Trump e la Russia.

Lo sostengono "fonti americane" citate dal Daily Telegraph online accreditando un sospetto che minaccia di minare i rapporti futuri fra la compagine di Theresa May e l'ormai entrante presidente eletto degli Stati Uniti.

Il dossier, che contiene accuse non verificate su ipotetiche "armi di ricatto" in mano a Mosca nei confronti di Trump, è venuto alla luce sui media due giorni fa. Ma era già da tempo a conoscenza dell'FBI che, stando alle fonti citate dal Telegraph, avrebbe ricevuto mesi fa da funzionari governativi di Londra "il permesso" di mettersi in contatto con Steele: un veterano dello spionaggio che fonti d'intelligence citate dalla stampa britannica insistono a presentare come un professionista rispettato e che risulta aver investigato per mesi dopo essere stato assoldato "privatamente" da avversari politici di Trump al fine di trovare materiale per screditarlo.

Lo stesso Telegraph sottolinea, del resto, come l'ambasciata russa a Londra ieri abbia contestato l'idea che Steele - eclissatosi in queste ore per paura o per prudenza - possa essere considerato un "ex agente", additandolo al contrario come un operativo dell'MI6 di fatto tuttora attivo.

Il Sun, da parte sua, chiama in ballo nell'affaire con nome e cognome sir Tim Barrow, neo ambasciatore del Regno Unito all'UE e già ambasciatore a Mosca quando Steele vi lavorò come spia sotto copertura diplomatica: citando fonti russe e britanniche secondo cui Barrow sarebbe stato a sua volta informato e in qualche modo coinvolto nell'operazione di dossieraggio.

La conferma di Biden: «Eravamo stati informati» - Il vicepresidente degli Stati Uniti Joe Biden ha confermato in un intervista con diversi media che lui e il presidente Barack Obama erano stati informati dall'intelligence del dossier con informazioni non verificate circa presunte informazioni compromettenti relative a Donald Trump in possesso della Russia.

Stando al vicepresidente la scelta degli 007 di sottoporre il documento nasceva dal timore che potesse comunque ad un certo punto emergere in una fuga di notizie. «Infatti il presidente ha chiesto "Cosa ha a che fare questo?" e hanno risposto che si sentivano obbligati a comunicarlo perché sarebbe potuto emergere e che avrebbero informato Trump».


 

 

 

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