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CITTÀ DEL VATICANOPapa Francesco fa un accorato appello per la pacificazione nella Rep. Dem. Congo

21.12.16 - 13:19
Il presidente Joseph Kabila, il cui mandato è scaduto ieri, non ha lasciato il potere
Papa Francesco fa un accorato appello per la pacificazione nella Rep. Dem. Congo
Il presidente Joseph Kabila, il cui mandato è scaduto ieri, non ha lasciato il potere

CITTÀ DEL VATICANO - «Accorato appello» del Papa per la pacificazione nella Repubblica democratica del Congo, dopo che il presidente Joseph Kabila, il cui mandato è scaduto ieri, non ha lasciato il potere, e nel giorno in cui le forze di sicurezza hanno ucciso almeno 26 persone reprimendo le proteste anti-Kabila nella capitale Kinshasa. Il partito d'opposizione ha ieri definito la permanenza di Kabila al potere un «colpo di Stato».

Papa Bergoglio, che già domenica scorsa all'Angelus aveva rivolto un appello contro la violenza nel Paese africano, ha detto oggi, alla fine della ultima udienza generale prima del Natale: «Alla luce di un recente incontro che ho avuto con il presidente e il vicepresidente della Conferenza episcopale della Repubblica Democratica del Congo, rivolgo nuovamente un accorato appello a tutti i congolesi perché, in questo delicato momento della loro storia, siano artefici di riconciliazione e di pace. Coloro che hanno responsabilità politiche - ha esortato il Papa - ascoltino la voce della propria coscienza e sappiano vedere le crudeli sofferenze dei loro connazionali e abbiano a cuore il bene comune. Nell'assicurare il mio sostegno e il mio affetto all'amato popolo di quel Paese, - ha concluso - invito tutti a lasciarsi guidare dalla luce del Redentore del mondo e prego affinché il Natale del Signore apra cammini di speranza».

Domenica papa Francesco si era appellato «affinché il dialogo nella Repubblica Democratica del Congo - aveva detto - si svolga con serenità per evitare qualsiasi tipo di violenza e per il bene di tutto il paese». Lunedì ha poi ricevuto mons. Marcel Utembi Tapa, presidente della Conferenza Episcopale della Repubblica Democratica del Congo, con mons. Fridolin Ambongo Besungu, vice presidente. La Chiesa cattolica in Congo, di cui i due vescovi ricevuti lunedì dal Pontefice rappresentano il vertice, era impegnata con altri rappresentanti di opposizione in un tavolo sulla crisi della Repubblica democratica, tavolo che si è chiuso sabato scorso senza costrutto. L'udienza con il Papa era in agenda dalla scorsa estate, ma, aggravatasi la crisi, non poteva non tenere conto di questo stato di tensione nel Paese africano, tant'è che dopo il colloquio con i due vescovi congolesi papa Francesco ha rivolto il nuovo appello.

Il passato post-coloniale della Repubblica democratica del Congo è travagliatissimo. Ieri è scaduto il mandato quinquennale del presidente Kabila, ma questi non ha lasciato il potere e il partito di maggioranza cerca di restarvi fino al 2018 con il preteso di preparare le elezioni del nuovo presidente. Le proteste contro questo tentativo avevano provocato scontri nella capitale Kinshasa, e causato morti anche nelle scorse settimane, sicché il governo aveva proibito manifestazioni nella capitale. Da ieri la situazione è diventata incandescente, e delle prime ore di questa mattina è la notizia dei 26 morti a Kinshasa.

 

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