Le impiegate hanno incrociato le braccia a partire dalle 14.38 per protestare contro il divario retributivo con i colleghi maschi. «Da quell'ora è come se lavorassimo gratis»
REYKJAVIK - In tutta l'Islanda, le donne oggi hanno incrociato le braccia: hanno lasciato il loro posto di lavoro alle 14.38 (ora locale) per protestare contro il divario retributivo con i loro colleghi uomini. In pratica, in un turno di lavoro di otto ore, dalle 14.38 in poi, è come se lavorassero gratis, rispetto agli uomini.
La rivista Reykjavik Grapevine ricorda che questa è la terza protesta del genere nella storia dell'Islanda. La prima si è svolta nel 2005, e le donne, in base ai calcoli di allora, lasciarono il lavoro alle 14.08. La seconda volta è stato nel 2010, e lo sciopero iniziò alle 14.25. Si tratta quindi di un miglioramento di circa tre minuti l'anno e di questo passo, il 'gap' nei salari tra uomo e donna in Islanda, che è del 14%, non sarà colmato prima del 2068, sottolinea la rivista, aggiungendo che c'è anche un altro modo di vederla: dal 10 novembre alla fine dell'anno di fatto le donne in Islanda è come se lavorassero gratis.
Resta però il fatto che si tratta di un dato pur sempre migliore che nel resto d'Europa, dove in media, con un 'gap' al 16.65%, le donne iniziano a lavorare gratis dal 31 ottobre.