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REGNO UNITO"Riabilitati" nel nome di Turing i gay finiti alla gogna

20.10.16 - 20:05
Il diritto alla 'riabilitazione' - in molti casi postuma - arriva con un atto formale del governo di Sua Maestà
"Riabilitati" nel nome di Turing i gay finiti alla gogna
Il diritto alla 'riabilitazione' - in molti casi postuma - arriva con un atto formale del governo di Sua Maestà

LONDRA - Per secoli, e in decenni neppure lontani, furono condannati alla prigione e alla gogna, coperti da un marchio d'infamia. Ora arriva il diritto alla 'riabilitazione' - in molti casi postuma - per legioni di gay britannici, con un atto formale del governo di Sua Maestà.

Un atto che era stato promesso fin dal 2013 quando alla vigilia del film 'The Imitation Game' venne restituito l'onore giudiziario ad Alan Turing: geniale matematico che durante la II Guerra Mondiale contribuì con una macchina di sua invenzione a scardinare i cifrari segreti nazisti di Enigma, salvo finire suicida dopo essere stato processato e giudicato colpevole nel 1952 di "comportamento indecente". Reietto perché omosessuale.

Un gesto di riparazione che d'ora in avanti potrà essere chiesto e ottenuto da qualunque persona (o da familiari ed eredi) condannata per gli stessi reati nel passato. Reati che oggi non esistono più.

L'iniziativa è stata sancita da una legge ribattezzata 'Alan Turing Law', varata sullo sfondo di una campagna di mobilitazione promossa da parlamentari e attivisti del mondo Lgbt, con il sostegno di una mozione popolare firmata da 640.000 persone. L'entrata in vigore della norma è stata annunciata e illustrata dal viceministro della Giustizia, Sam Gyimah.

"E' di enorme importanza garantire il perdono legale a persone condannate in passato per abusi sessuali e che oggi sarebbero del tutto innocenti", ha detto Gymah, spiegando che gli interessati o le famiglie potranno rivolgersi al ministero dell'Interno per avviare le pratiche e farsi riconoscere questa sorta di assoluzione a scoppio ritardato. Un'assoluzione che annulla sulla carta le pesanti sentenze d'un tempo, non certo le umiliazioni, la galera e le sofferenze subite nella realtà.

In Gran Bretagna come altrove l'omosessualità, anche se vissuta in privato, è stata a lungo un crimine. Aggravato dalle ipocrisie vittoriane e ancor prima puritane d'una società storicamente dominata dalla pruderie. Solo nel 1967 fu depenalizzata in Inghilterra e Galles (ma dai 21 anni in su), mentre in Scozia si dovette attendere il 1980 e in Irlanda del nord l'82.

Lord John Sharkey, esponente liberaldemocratico e padre della 'svolta', ha salutato la giornata di oggi come una passaggio "epocale" nella storia del regno. "Capisco perché alcune persone rifiutino la parola perdono", ma si tratta, ha argomentato, del "modo migliore che abbiamo trovato" affinché il Paese ammetta nero su bianco "quanto male sia stato fatto attraverso leggi crudeli e omofobe". A 'beneficiarne' potranno essere circa 65.000 fra gay e bisessuali, 50.000 dei quali ormai defunti, finiti nel tritacarne del Sexual Offences Act: ultima legge britannica punitiva in materia di comportamenti omosessuali consenzienti fra adulti a essere abolita.

Ma non tutti intendono avvalersi di questa possibilità. George Montagu, che ancora nel 1974 si ritrovò alla sbarra per 'atti osceni con un altro uomo' (reato che per qualche tempo continuò a colpire i gay anche dopo la graduale cancellazione dell'omosessualità in quanto tale dal codice penale), ad esempio non ci sta. "Accettare il perdono - ha detto alla Bbc - vuol dire essere colpevole. E penso che sia stato sbagliato accordarlo anche ad Alan Turing, un eroe della mia vita. Di cosa fu colpevole Turing? Solo, come me, d'essere nato nel posto sbagliato e nel tempo sbagliato". "Io non voglio il perdono - ha tagliato corto Montagu - voglio le scuse".

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