Gli imputati rischiano fino a 2 anni di carcere. Le autorità vogliono pene più severe per i curiosi che ostacolano i soccorsi
BREMERVÖRDE - Tre uomini di età compresa fra i 20 e i 35 anni sono a processo in Germania per aver ostacolato il lavoro dei soccorritori in occasione di un incidente stradale mortale. Per poter continuare a filmare e scattare foto della macabra scena con i loro smartphone, i curiosi hanno ignorato le indicazioni di pompieri e polizia e sono venuti alle mani con quelli che cercavano di allontanarli.
Il 5 luglio del 2015 una 59enne alla guida di una Mercedes ha accidentalmente sfondato la vetrina di una gelateria a Bremervörde, a ovest di Amburgo, uccidendo un bambino di 2 anni e un uomo di 65 e ferendo altre sei persone. Come riporta la Kreiszeitung, mentre i pompieri erano intenti a soccorrere i feriti, tre abitanti del posto allora di 19, 26 e 34 anni hanno preso a fotografare e filmare la scena disturbando in maniera significativa le operazioni. Uno di loro ha persino tentato di riprendere l’estrazione dei corpi delle due vittime. Esortati ad allontanarsi dalla polizia, i tre imputati non hanno tuttavia desistito e sono venuti alle mani con gli agenti e i pompieri che tentavano di liberarsi di loro. Ora rischiano fino a 2 anni di reclusione.
Ein schwerer Unfall. Zwei Tote. Und viele #Gaffer. Heute stehen drei von ihnen vor Gericht. #Bremervörde https://t.co/NTIfjlLXwz
— NDR 2 (@ndr2) 29 settembre 2016
«Il lavoro dei soccorsi viene talvolta trasmesso in streaming solamente per darsi delle arie»
A seguito di questo episodio, il Land della Bassa Sassonia ha presentato un progetto di legge al Bundesrat (la Camera dei Land a Berlino) che prevede pene pecuniarie e fino a un anno di reclusione per chiunque ostacoli i soccorsi in qualunque modo, anche filmando o facendo fotografie con lo smartphone. Come riporta Die Welt, tale problema sarebbe sempre più sentito in Germania da parte di polizia, pompieri e soccorritori.
«Il quadro normativo deve essere adattato alla realtà di smartphone e Facebook», ha dichiarato in giugno al Bundesrat la ministra della Giustizia della Bassa Sassonia, Antje Niewisch-Lennartz. «A Bremervörde e la settimana scorsa ad Hagen abbiamo visto come le foto di vittime inermi di incidenti finiscano online e come il lavoro dei soccorsi venga talvolta trasmesso in streaming solamente per darsi delle arie», ha sottolineato invece alla Kreiszeitung il ministro dell’Interno del Land della Germania settentrionale, Boris Pistorius.