L'Alto commissariato Onu per i diritti umani accoglie con favore la decisione del Consiglio di Stato
PARIGI - L'Alto commissariato Onu per i diritti umani attacca il divieto di alcuni comuni francesi al burkini in spiaggia, perché «discrimina» i musulmani. Per questo accoglie con favore la decisione del Consiglio di Stato di bloccare l'introduzione del divieto.
«Questi decreti non rafforzano la sicurezza - dice un comunicato - ma, al contrario, alimentano intolleranza religiosa e discriminazione dei musulmani in Francia, in particolare le donne. La parità di genere non si ottiene regolamentando i vestiti che le donne decidono di portare».
Per l'Alto commissariato Onu per i diritti umani, favorendo la polarizzazione tra le comunità, i decreti anti-burkini «hanno solo aggravato le tensioni e potrebbero in realtà nuocere agli sforzi destinati a combattere e prevenire l'estremismo violento».
«Le limitazioni alla libertà di ogni persona di manifestare la propria religione o le proprie convinzioni, inclusa la scelta dell'abbigliamento, sono autorizzate solo in circostanze molto limitate, inclusa la protezione della sicurezza pubblica, l'ordine pubblico, la salute pubblica o la morale», prosegue la nota.
Inoltre, «i codici che riguardano i vestiti, quali i decreti anti-burkini, colpiscono in modo sproporzionato le donne e le ragazze e ledono la loro autonomia, limitano la propensione ad adottare decisioni indipendenti sui modi di vestirsi e costituiscono una chiara discriminazione nei loro confronti».