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ITALIAI poveri hanno il cuore più debole

27.08.16 - 15:05
I ricercatori hanno analizzato un totale di quasi 30mila uomini e donne tra i 40 e i 76 anni, sottoposti a una nuova visita tra gli 11 e i 15 mesi dopo il loro primo infarto del miocardio
I poveri hanno il cuore più debole
I ricercatori hanno analizzato un totale di quasi 30mila uomini e donne tra i 40 e i 76 anni, sottoposti a una nuova visita tra gli 11 e i 15 mesi dopo il loro primo infarto del miocardio

ROMA - Il cuore delle persone più povere è più malato, e ha un rischio maggiore di cedere di nuovo dopo un primo ricovero in ospedale. Lo afferma uno studio del Karolinska Institute di Stoccolma presentato al congresso della Società Europea di Cardiologia che si apre oggi a Roma.

I ricercatori hanno analizzato un totale di quasi 30'000 uomini e donne tra i 40 e i 76 anni, sottoposti a una nuova visita tra gli 11 e i 15 mesi dopo il loro primo infarto del miocardio. I dati clinici sono stati incrociati con il reddito, lo status familiare, il livello di educazione e la condizione cardiovascolare.

Durante il periodo di controllo di 4,1 anni, l'8% dei pazienti era andato incontro a un secondo evento cardiaco ed è stata evidenziata una associazione indipendente del secondo evento con il livello economico. Nelle persone con il reddito più basso l'incidenza è risultata 25,9 ogni mille persone, mentre in quelle più ricche la cifra scendeva a 14,3.

Il risultato, spiega Michele Gulizia, uno degli organizzatori del meeting, è valido anche per l'Italia, dove già oggi alcuni pazienti non riescono a curarsi dopo un infarto. "Noi abbiamo raggiunto una mortalità intraospedaliera molto bassa - sottolinea - ma aumentano le persone che vengono ricoverate di nuovo dopo le dimissioni. Questo perché lasciano gli ospedali troppo presto, magari perché serve spazio o perché non possono permettersi le medicine di cui hanno bisogno che non vengono coperte".

ats ansa

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