WASHIGTON - Una tribù Sioux sta protestando con centinaia di persone a cavallo contro la costruzione di un oleodotto sotterraneo di circa 1.900 chilometri in North Dakota, che a loro avviso minaccia le forniture idriche del Missouri e la sacralità di terre dove generazioni di loro antenati hanno vissuto, cacciato i bisonti e sono stati sepolti.
Il fronte della contestazione, iniziato in aprile, si è ingrossato nelle ultime due settimane, alla vigilia dell'udienza di un procedimento nel quale i nativi americani hanno chiesto di bloccare l'infrastruttura (costo 3,7 miliardi di dollari).
Le autorità faticano a fronteggiare le centinaia di dimostranti che riempiono le strade e presidiano con tende la prateria ad un'ora da Bismarck, la capitale. Finora ci sono stati oltre 20 arresti.
La società costruttrice, la texana Energy Transfer partners, sostiene che l'oleodotto porterà milioni di dollari nell'economia locale e sarà più sicuro di camion e treni che possono subire incidenti di varia natura.