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CITTÀ DEL VATICANO«La tratta di esseri umani e la prostituzione sono crimini contro l'umanità»

23.08.16 - 19:26
«Il traffico di esseri umani, di organi, il lavoro forzato, la prostituzione sono schiavitù moderne», così Papa Francesco sul suo account Twitter
«La tratta di esseri umani e la prostituzione sono crimini contro l'umanità»
«Il traffico di esseri umani, di organi, il lavoro forzato, la prostituzione sono schiavitù moderne», così Papa Francesco sul suo account Twitter

CITTÀ DEL VATICANO - L'occasione per tornarci è stata la Giornata internazionale per la Commemorazione della Tratta degli schiavi e della sua abolizione, promossa oggi dall'Assemblea generale dell'Onu. Ma per Papa Francesco, la condanna del mercato degli esseri umani, in tutte le sue abominevoli versioni, non è l'iniziativa di un momento, bensì uno dei tratti più costanti di tutto il suo pontificato. E anche in questa Giornata, quindi, non poteva non far sentire nuovamente la sua voce contro tutte le «schiavitù».

«Il traffico di esseri umani, di organi, il lavoro forzato, la prostituzione sono schiavitù moderne e crimini contro l'umanità», ha scandito senza mezzi termini Bergoglio su Twitter, sul suo account in nove lingue @Pontifex.

Ed è un grido che corona i tanti appelli e i gesti simbolici fatti dal Pontefice argentino su questo specifico tema. Come quello dello scorso venerdì 12, quando per il giubilare "venerdì della misericordia" di questo mese di agosto, è andato ad incontrare e ad abbracciare venti ragazze salvate dal racket della prostituzione, ospitate in una casa della Comunità di Don Benzi nel quartiere di Pietralata.

«Una piaga nel corpo dell'umanità contemporanea, una piaga nella carne di Cristo», ha definito la condizione di quelle ragazze schiavizzate a fine di sfruttamento sessuale. E a loro il Papa, ascoltando le loro storie, vedendo le ferite inflitte sui loro corpi, ha voluto chiedere «perdono per tutti quegli uomini che vi hanno fatto soffrire». «Chiedo perdono - ha detto - per tutti quei cattolici e credenti che vi hanno sfruttato, abusato e violentato», promettendo poi di «bastonare chi di dovere».

Tre giorni dopo, nell'Angelus della festa dell'Assunta, Francesco ha quindi rivolto il suo pensiero «alle donne sopraffatte dal peso della vita e dal dramma della violenza, alle donne schiave della prepotenza dei potenti, alle bambine costrette a lavori disumani, alle donne obbligate ad arrendersi nel corpo e nello spirito alla cupidigia degli uomini», auspicando per loro la liberazione «da queste schiavitù» e una vita «di pace, di giustizia, di amore».

Oggi, dicono gli esperti, si calcolano fra i 20 e i 30 milioni di esseri umani che ancora vivono nel mondo in condizione di schiavitù. E il tema della tratta di persone, del mercato di esseri umani a fini di lavoro forzato e di prostituzione, è un refrain fisso del pontificato di Francesco, che vi ha dedicato anche incontri interreligiosi in Vaticano, iniziative internazionali, giornate di studio, sensibilizzazione e ampi passaggi nella sua enciclica Laudatosì.

Lo scorso giugno, prendendo la parola all'incontro sul tema organizzato in Vaticano, il Papa si era appellato in particolare ai giudici presenti perché la giustizia faccia il suo corso, al di là di pressioni condizionamenti, affinché vecchie e nuove schiavitù siano perseguite in quanto «crimini contro l'umanità». Anche la Chiesa, aveva affermato, «deve immischiarsi nella grande politica», quella che riguarda i temi alti della vita umana, e contro quella «globalizzazione dell'indifferenza» che non fa più né indignare né commuovere di fronte all'orrore silenzioso di una bambina costretta a vendersi o di un ragazzino preso come «serbatoio» di organi da vendere al miglior offerente.

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