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GIAPPONEIl Supercomputer Watson come dr. House, risolve un caso salva vita

10.08.16 - 18:40
Il calcolatore, anzi, ci ha messo persino meno del medico televisivo
Il Supercomputer Watson come dr. House, risolve un caso salva vita
Il calcolatore, anzi, ci ha messo persino meno del medico televisivo

TOKYO - Non ci ha messo il tempo di un puntata, circa un'ora, come faceva il dottor House, ma appena dieci minuti sono bastati a Watson, l'intelligenza artificiale ideata da Ibm, per risolvere un mistero clinico e salvare la vita di una donna.

L'impresa, riporta l'agenzia Efe News, è avvenuta a Tokyo, e dopo l'intervento del 'supercomputer', che ha suggerito anche la terapia, la paziente è migliorata.

Il sistema è stato interrogato sul caso di Ayaco Yamashita, una donna di 66 anni a cui era stata diagnosticata nel gennaio 2015 una leucemia mieloide acuta.

Alla diagnosi erano seguiti i trattamenti standard, che però si sono rivelati infruttuosi nel migliorare la salute della donna. A questo punto i medici hanno deciso di consultare Watson, che ha investigato a partire da oltre 20 milioni di cartelle cliniche e studi scientifici del suo database.

Secondo il computer la donna aveva un tipo di leucemia diverso, più raro, a cui corrispondeva un trattamento non ancora tentato. "Abbiamo somministrato il farmaco - racconta Arinobu Tojo, uno dei medici -, e la donna è migliorata, fino ad essere dimessa lo scorso settembre. Da allora ha continuato a migliorare".

Divenuto famoso per aver vinto il telequiz Usa Jeopardy nel 2011, Watson è stato 'allenato' soprattutto per applicazioni mediche. In particolare il programma dedicato all'oncologia è stato sviluppato insieme al Memorial Sloan Kettering di New York ed è già utilizzato in diversi centri statunitensi per aiutare i medici a formulare diagnosi e decidere trattamenti, mentre il caso descritto a Tokyo è una prima volta per l'intelligenza artificiale nel continente asiatico.

I concorrenti in questo campo di Ibm sono diversi, e comprendono ovviamente le principali aziende informatiche mondiali. Il mese scorso ad esempio Google ha annunciato una partnership con un centro ricerche specializzato in malattie degli occhi britannico per l'utilizzo di DeepMind, la propria intelligenza artificiale.

L'accordo prevede che DeepMind analizzi un milione di referti medici di visite agli occhi per creare un programma in grado di diagnosticare autonomamente condizioni come la retinopatia diabetica o la degenerazione maculare senile.
 
 

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