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GINEVRAGli esperti rassicurano: «Nessun incubo Zika»

25.07.16 - 23:00
Si attenuano le preoccupazioni che nei mesi scorsi avevano spinto molti esperti a chiedere un rinvio o uno spostamento delle Olimpiadi in un altro Paese
Gli esperti rassicurano: «Nessun incubo Zika»
Si attenuano le preoccupazioni che nei mesi scorsi avevano spinto molti esperti a chiedere un rinvio o uno spostamento delle Olimpiadi in un altro Paese

GINEVRA - Le Olimpiadi di Rio non faranno da incubatrice per una temibile pandemia globale di Zika: a lanciare questo messaggio rassicurante a pochi giorni dalla cerimonia d'apertura sono gli esperti della Yale School of Public Health, che in un articolo su Annals of Internal Medicine stimano un rischio di infezione molto ridotto per i viaggiatori, anche negli scenari più pessimistici.

Si attenuano dunque le preoccupazioni che nei mesi scorsi avevano spinto molti esperti a chiedere un rinvio o uno spostamento delle Olimpiadi in un altro Paese, considerando che il Brasile è nell'occhio del ciclone Zika e che per i Giochi olimpici e paralimpici sono attesi quasi 500.000 visitatori tra agosto e settembre.

L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), al contrario, aveva assunto un atteggiamento più pacato, sconsigliando il viaggio in Brasile solo alle donne in gravidanza e raccomandando agli altri visitatori di prendere accurate misure preventive per evitare il contagio.

Per risolvere questa controversia, i ricercatori di Yale hanno provato a calcolare il rischio che i viaggiatori corrono di infettarsi e portare il virus Zika nei Paesi d'origine. Lo hanno fatto prendendo in considerazione lo scenario peggiore, e cioè che i visitatori siano esposti allo stesso rischio di contagio dei residenti locali (cosa giudicata improbabile, dal momento che assumeranno misure preventive e soggiorneranno in locali controllati e climatizzati).

In queste condizioni, il singolo viaggiatore avrà una probabilità di contrarre l'infezione che può andare da 1 su 56.300 a 1 su 6.200. Tradotto, questo equivale ad avere dai 6 agli 80 casi di infezione tra i visitatori delle Olimpiadi, con un massimo di 16 persone che manifesteranno sintomi.

Considerando la naturale evoluzione del virus, i viaggiatori che esporteranno effettivamente Zika saranno una trentina, e per lo più si recheranno in regioni (come l'Europa e gli Usa) dove le zanzare non sono un importante veicolo di trasmissione. I viaggiatori che torneranno nei Paesi del Sud America non influiranno sulle epidemie locali già in atto, mentre qualche preoccupazione in più si potrebbe avere in Africa, dove però i reduci dalle Olimpiadi saranno pochissimi.

ats ansa

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