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TURCHIA / STATI UNITI«Gulen dietro il golpe», alta tensione tra Turchia e Usa

16.07.16 - 20:33
La Turchia chiede l'estradizione dell'ex imam. La risposta di Kerry: «Portateci le prove»
«Gulen dietro il golpe», alta tensione tra Turchia e Usa
La Turchia chiede l'estradizione dell'ex imam. La risposta di Kerry: «Portateci le prove»

WASHINGTON - Alta tensione tra Ankara e Washington su Fethullah Gulen, l'ex imam, additato dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan come l'ispiratore del fallito colpo di Stato, che dal 1999 vive in esilio nei boschi della Pennsylvania.

Ieri notte, quando il caos regnava nel Paese con esiti imprevedibili, il presidente statunitense Barack Obama è stato il primo leader mondiale a schierarsi esplicitamente per il "governo democraticamente eletto". Eppure stamattina il premier turco Binali Yildirim ha puntato il dito proprio contro gli Stati Uniti: "Non riesco a immaginare un Paese che possa sostenere e ospitare quest'uomo, questo leader di un'organizzazione terroristica, soprattutto dopo la scorsa notte. È un atto ostile nei nostri confronti".

E in serata è stato direttamente Erdogan a chiederne a Washington l'estradizione. Ankara dia le prove che Gulen è dietro il golpe, nel qual caso gli Usa valuteranno, ha risposto il segretario di Stato americano John Kerry.

L'ex imam dagli Usa guida un movimento popolare chiamato 'Hizmet' fatto di think tank, scuole, pubblicazioni e imprese di vario genere. Da Saylorsburg, sulle colline dei Poconos, dove vive da anni nel lussuoso centro per anziani Golden Generation Worship and Retreat Center collezionando barattoli col terriccio della madrepatria, Gulen ha respinto tutte le accuse: "Come uno che ha sofferto sotto diversi colpi di stato militari nelle ultime cinque decadi, è particolarmente offensivo sentirsi accusare di essere implicato in un tentativo del genere".

Di ben altre certezze Erdogan: "Hanno ricevuto ordini dalla Pennsylvania. La Turchia non può essere governata dalla Pennsylvania", ha tuonato nella notte il presidente turco all'aeroporto di Istanbul, identificando i militari golpisti in seguaci del movimento gulenista.

Gulen è un personaggio enigmatico. Profondi, nonostante l'esilio autoimposto, i legami con l'establishment della madrepatria. L'ex imam è, tra le tante cose, il fondatore di una vasta rete di 'charter school' diffusissime in Turchia, ma anche in Pakistan e perfino negli Stati Uniti - ce ne sono un centinaio finanziate lautamente dal governo federale - dove si insegna un curriculum all'occidentale basato sulla matematica e le scienze e che negli Usa sono finite più volte sotto inchiesta per motivi fiscali.

Settantacinque anni, dal 2008 residente legale negli Usa con tanto di green card, Gulen è stato alleato di ferro di Erdogan fino al 2013, quando l'allora premier è stato accusato di corruzione. Da allora, è diventato uno dei suoi più acerrimi nemici.

ats ansa

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