REGNO UNITOE' Saviano a raccontare agli inglesi il lato oscuro di Londra  

LONDRA - Londra ha una 'dark side', una faccia oscura: quella che ne fa una "capitale" del riciclaggio di denaro sporco a livello globale. L'ha raccontato oggi a centinaia di studenti del prestigioso King's College, nel cuore della metropoli britannica, Roberto Saviano, protagonista di un incontro che ha registrato il tutto esaurito con il giornalista Misha Glenny e il direttore dell'Istituto italiano di cultura, Marco Delogu, nei panni di interlocutori.

La Gran Bretagna non è al vertice della corruzione "dal punto di vista della polizia, della burocrazia o della politica", ha affermato lo scrittore, ma lo è eccome "per quanto riguarda i capitali che vi passano in arrivo dai paradisi offshore".

Secondo Saviano, la prova più tangibile di questo sono i miliardi investiti nel lucroso settore immobiliare, con decine di migliaia di proprietà controllate da società anonime registrate alle British Virgin Islands, alle Cayman o in qualche altro rifugio sottratto ai controlli delle polizie e del fisco: fenomeno che proprio negli ultimi giorni è stato al centro di una nuova e allarmata inchiesta-denuncia dei Guardian. Un approdo tutto sommato sicuro non solo per quanti vogliono evadere le tasse, ma anche per i cartelli del narcotraffico e le mafie internazionali. "La Gran Bretagna permette tutto questo da decenni - è l'accusa di Saviano - e fra l'altro in questo Paese manca il reato associativo, cosa che rende ancora più difficile punire i colpevoli". Per l'autore di 'Gomorrà - al centro in questi giorni di una nuova polemica in Italia con chi come il senatore verdiniano Vincenzo D'Anna pretende di revocargli una scorta di cui egli vorrebbe tanto fare a meno - serve quindi "un percorso culturale", un cambiamento dell'opinione pubblica, al fine di rendere inaccettabili (e punibili) certi comportamenti.

Saviano - che dello stesso tema ha parlato durante la visita londinese di fronte a una commissione parlamentare a Westminster e pure in un'intervista alla Bbc - non ha mancato inoltre di toccare il tema Brexit a meno di un mese dal referendum del 23 giugno. Collegandolo con la piovra del riciclaggio. Un divorzio del Regno Unito da Bruxelles, nella sua lettura, "aggraverebbe ulteriormente la situazione" in quanto verrebbero meno quei controlli esercitati, o almeno invocati, dalle istituzioni europee. Al riguardo, lo scrittore campano ha una sua "teoria": ovvero che fra i promotori dell'uscita della Gran Bretagna dall'Ue - al di là del sostegno alla permanenza dell'isola nel Club dei 28 da parte di molti dei signori della City - ci siano non pochi di coloro che, dentro e attorno al mondo della finanza, sperano in una deregulation persino maggiore: in modo che Londra diventi ancor di più un dorato punto di raccolta di soldi sporchi e capitali più o meno opachi.

ats ansa