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Richard Fry: «Negli anni Sessanta si lasciava casa prima di qualsiasi altra generazione perché ci si sposava molto presto»
NEW YORK - Per la prima volta nella storia moderna americana i giovani "under 35" vivono più numerosi a casa con i genitori che con un compagno o una compagna. Lo ha scoperto il Pew Research Center studiando i dati del censimento.
"La differenza sostanziale è che sono molto meno quelli che si sposano o coabitano. Negli anni Sessanta si lasciava casa prima di qualsiasi altra generazione perché ci si sposava molto presto", ha detto Richard Fry, l'economista che ha prodotto il rapporto e che ha scoperto che nel 2014, l'anno in cui c'è stato il sorpasso, il 32,1 per cento dei ragazzi tra 18 e 34 anni vivevano nella casa dei genitori, contro il 31,6 per cento che si erano "accasati" con un partner.
Nella società americana è un mezzo terremoto ma almeno un sociologo ha invitato a non sconcertarsi: "Chiaro: viola il nostro modo di pensare che i giovani adulti dovrebbero vivere la loro vita, ma in Italia sono in percentuale molto più numerosi i loro coetanei che vivono in casa dei genitori e nessuno ci trova nulla di strano, anzi, le famiglie sono più unite e passano più' tempo assieme", ha detto Andrew J. Cherlin della Johns Hopkins University.
