Cerca e trova immobili
KABUL - Il presidente Ashraf Ghani ha bollato oggi a Kabul come «nemici del popolo afghano» movimenti terroristici quali Isis, Al Qaeda, Rete Haqqani, ma anche «alcuni gruppi talebani», sostenendo che «con essi non c'è alcuna possibilità di dialogo».
In un intervento in Parlamento a Camere riunite sui temi della sicurezza, il capo dello Stato ha invece detto che "le porte sono aperte per quei talebani che vogliono mettere fine al bagno di sangue in corso in Afghanistan".
«I nemici dell'Afghanistan - ha insistito - sono gruppi mercenari come Isis, Al Qaida e la Rete Haqqani, e anche alcuni talebani che amano spargere il sangue dei loro connazionali e che continuano la guerra e il terrorismo».
Per quanto riguarda le prospettive, Ghani ha detto di non attendersi che il Pakistan convinca i talebani ad unirsi al dialogo di pace, ma ha chiesto a Islamabad di avviare operazioni sul suo territorio contro i militanti impegnati ad attaccare le forze afghane. Secondo lui, infatti, i commando degli insorti entrano in Afghanistan dalle loro basi a Quetta e Peshawar.
Questo, ha chiarito, applicando le decisioni assunte nella riunione del Comitato quadripartito formato da Afghanistan, Pakistan, Usa e Cina, che ha tracciato una sorta di roadmap per mettere fine al conflitto afghano. Al termine del suo intervento il capo dello Stato ha nuovamente condannato il recente attacco suicida a Kabul osservando che yi talebani sono imperdonabili. Le donne afghane ancora ricordano le frustate ricevute da loro e non accetteranno mai questo gruppo».
