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Jim Annas racconta com'è cambiata negli ultimi tempi la sua Colonia, la città più arcobaleno di Germania
COLONIA - Jim ci accoglie nel suo bar nei pressi di Heumarkt, in città vecchia, con una vigorosa e calorosa stretta di mano, un sorriso e una Kölsch alla spina. Sono le 18.00 e il proprietario del bar Barcelon ha ancora a disposizione una manciata di minuti da dedicarci, prima che la festa impazzi e travolga tutti. Jim Annas ci racconta della sua Colonia, dove vive, lavora e ha trovato la sua felicità. Dopo un matrimonio durato 18 anni e due figli adulti, Jim Annas, quando era ormai da tempo separato, ha conosciuto il suo attuale marito, un catalano di Barcellona. "Ed è per questo che il locale si chiama Barcelon", precisa Jim Annas. E là, dove fino a sei anni fa c'era una boutique, oggi si trova un locale a due piani "dove si fa cultura, si organizzano esposizioni e serate, ma soprattutto ci si diverte", continua Jim in jeans e maglietta.
Il suo bar, composto da due locali uno in faccia all'altro, con il passare dei minuti, comincia a riempirsi di persone dai travestimenti i più bizzarri. L'atmosfera è carica di allegria e voglia di divertirsi. È un continuo di baci, abbracci, pacche sulle spalle.
"Abbiamo un pubblico eterogeneo, in gran parte composto da persone di un livello sociale piuttosto alto. Il nostro locale è frequentato da molti giornalisti, uomini di spettacolo appartenenti in particolar modo al mondo dei media, ma anche attori. Qui a Colonia hanno sede gli studi televisivi di WDR e RTL".
Nella città più aperta e tollerante di Germania, i fatti della notte di Capodanno hanno messo in pericolo la serenità e la spensieratezza coloniese. "Negli ultimi mesi questo tipo di immigrazione rende tutti insicuri. Colonia ha fatto sempre dell'accoglienza il suo credo, ma bisogna anche dire che negli ultimi due anni si sta assistendo ad un cambiamento in negativo. È esploso il numero di furti e scippi e i fatti di Capodanno, secondo me pianificati e organizzati, rappresentano un duro colpo per tutta la città, ma non solo. Ora la polizia sta reagendo, con diversi blitz ed arresti, soprattutto nei quartieri più difficili".
A Colonia, come ci spiega lo stesso Annas, "il 10% della popolazione è gay, ma io penso che siano di più". Una capitale arcobaleno a tutti gli effetti che è cambiata nel corso di questi ultimi anni. "Una volta la gente usciva molto di più, non solo il sabato, ma tutti i giorni della settimana. I locali erano sempre affollati. Si aveva voglia di incontrarsi, dal vivo. Oggi ci si conosce con internet". Tuttavia si è assistito ad un cambiamento di mentalità che ha per certi versi rivoluzionato il mondo gay. "Siamo semplicemente diventati trasparenti. Nel senso che, come si può vedere, le vetrine dei nostri locali sono trasparenti. Fino a 10 anni fa ci si isolava e le porte dei locali gay avevano la botolina, come nei club privati. Si preferiva non farsi vedere. Oggi non è più così. Si è finalmente capito che l'orientamento sessuale non ha nulla a che fare con l'essere umano in sé. E succede che i gay vadano nei locali etero e gli etero frequentino locali gay come il nostro. È vero, le nostre vetrine trasparenti potrebbero mettere in soggezione qualcuno, ma essere visti vuol dire anche poter vedere chi ti guarda". La ghettizzazione e l'autoghettizzazione fanno ormai parte del passato.
Sono due le zone gay della città: "la Schaafenstraße, nei pressi di Rudolfplatz e la città vecchia, dove ci troviamo. La Schaafenstraße è frequentata soprattutto da giovani. Ed è in quella zona dove si è assistito ad un aumento importante di furti", continua Annas.
Tuttavia Colonia resta pur sempre un luogo felice, in cui è bello vivere e lavorare. "Siamo una città libera, aperta, ma non ci lasciamo intimorire. Ancora un paio di settimane e i fatti di Capodanno saranno dimenticati. Molti media esagerano e sono condizionati troppo dal modello Facebook, secondo cui le notizie devono essere pubblicate subito".
Jim Annas ci lascia concedendoci una foto ricordo insieme a due dei suoi baristi e rinnova l'invito a tornare. "Consiglio a tutti Colonia d'estate. Ne vale la pena".
