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RUSSIA"Erdogan è coinvolto in un traffico di petrolio"

02.12.15 - 13:50
Lo ha dichiarato il vice ministro della Difesa russo, Anatoli Antonov
"Erdogan è coinvolto in un traffico di petrolio"
Lo ha dichiarato il vice ministro della Difesa russo, Anatoli Antonov

MOSCA - All'indomani dell'introduzione di dure sanzioni contro la Turchia per l'abbattimento di un suo bombardiere, la Russia punta di nuovo il dito contro Erdogan rivolgendogli un'accusa che pesa come un macigno: quella di fare affari con i terroristi dell'Isis e di essere coinvolto, assieme alla "sua famiglia", nel traffico illecito di petrolio dai territori occupati dai jihadisti in Siria e in Iraq. Parole dure quelle del vice ministro della Difesa russo, Anatoli Antonov, a cui il presidente turco ha risposto per le rime dichiarando che "nessuno può lanciare calunnie contro la Turchia" e promettendo di reagire alla "reazione spropositata" della Russia.

Antonov questa volta ha tirato in ballo il genero di Erdogan e neo ministro dell'Energia Berat Albayrak, e un figlio del leader turco, Bilal, che possiede una società specializzata in lavori pubblici e trasporti marittimi (la Bmz), ma non ha chiarito quali siano le loro presunte responsabilità in questo "business criminale". E del resto le autorità militari russe nell'incontro di oggi con la stampa non hanno neanche presentato prove schiaccianti che dimostrino senza alcun dubbio la colpevolezza di Erdogan. Hanno però assicurato che ulteriori dettagli saranno resi noti in seguito e hanno mostrato delle presunte immagini satellitari di immense colonne di autocisterne in viaggio - stando a Mosca - verso la Turchia. Le accuse che la Russia rivolge al 'sultanò - e che gli Stati Uniti bollano come "assurde" - non sono comunque del tutto nuove. Putin ha lanciato il primo siluro contro il leader di Ankara due giorni fa, dopo aver rifiutato l'invito di Erdogan a un bilaterale a margine del vertice sul clima a Parigi: abbiamo motivo di "sospettare", aveva detto Putin in quell'occasione, che dietro l'abbattimento di un jet militare russo da parte degli F-16 turchi nella zona di confine con la Siria ci sia la volontà "di assicurare le forniture illegali di petrolio dall'Isis alla Turchia". Dal Qatar, oggi Erdogan ha risposto al nuovo affondo russo in modo molto simile a come aveva già fatto lunedì: "Nel momento in cui potranno dimostrarlo - ha affermato - mi dimetterò, come dovrebbero fare quelli che non possono provare le loro accuse".

Da Mosca però continuano a piovere duri rimproveri: secondo i vertici militari, non solo la Turchia è "il maggior consumatore del petrolio rubato" dai jihadisti "alla Siria e all'Iraq", ma da questo Paese, "solo nell'ultima settimana", hanno raggiunto i gruppi dell'Isis e dei qaedisti di al Nusra "fino a 2.000 militanti, oltre 120 tonnellate di munizioni e circa 250 mezzi di trasporto". La Russia sostiene di aver individuato tre percorsi attraverso i quali il petrolio dell'Isis giunge in Turchia: una rotta occidentale che porta agli scali marittimi turchi sul Mediterraneo, una rotta settentrionale che conduce alla raffineria di Patma, e una rotta orientale che porta a una grande base nella cittadina di Cizre. A rincarare la dose ci ha pensato Antonov: "Il cinismo della leadership turca non conosce limiti", ha tuonato il vice ministro della Difesa, accusando i turchi di essere "entrati in un paese straniero" e di "saccheggiarlo senza vergogna". Poi si è detto certo che "i leader turchi, Erdogan compreso, non si dimetteranno e non riconosceranno nulla neanche con la faccia imbrattata di petrolio".

Ma oltre ad abbattere la propria scure su Ankara, i vertici militari russi hanno approfittato dell'incontro con la stampa per fare un pò di propaganda. Il vice capo di Stato maggiore russo, Serghiei Rudskoi, ha assicurato che i raid aerei russi in Siria iniziati poco più di due mesi fa hanno già dimezzato i proventi del traffico illegale di petrolio da parte dell'Isis da tre milioni di dollari al giorno a 1,5, distruggendo "32 raffinerie di petrolio, 11 impianti petrolchimici, 23 complessi per il pompaggio del petrolio e 1.080 autocisterne".

La guerra di parole tra Russia e Turchia insomma continua, sullo sfondo delle divergenze sul futuro politico della Siria e di Assad, ma se Putin si è rifiutato di parlare con Erdogan a Parigi, i ministri degli Esteri di Mosca e Ankara potrebbero invece incontrarsi domani o dopodomani a Belgrado, a margine della Conferenza ministeriale dell'Osce.

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COMMENTI
 

lo spiaggiato 8 anni fa su tio
Gli yankee si sono affrettati a smentire questa storia... non sia mai detto che abbandonano i loro amici della nato mentre aiutano i terroristi...

"Repubblica Elvetica" 8 anni fa su tio
Se e' vero che si dimetta. Per ora abbiamo solo le accuse senza prove del regime dittatoriale dei silovichi. Un bel gruppo di ladri al potere in Russia che non merita nessuna fiducia.

Lace 8 anni fa su tio
Tra l'altro il Signor Bilal (figlio di Erdogan) ai primi di ottobre è arrivato a Bologna con famiglia al seguito per completare il corso di laurea presso la Johns Hopkins University. Naturalmente gli hanno dato anche la scorta per lui ed i suoi familiari. E' incredibile! da una parte l'Italia schiera migliaia di agenti e militari per prevenire attentati dell'Isis e dall'altra ne protegge i capi-finanziatori.

siska 8 anni fa su tio
E i petrolieri americani dove li mettiamo contro o con?

mgk 8 anni fa su tio
Un bel parcheggio

elvetico 8 anni fa su tio
Una bella bombetta "lasciata cadere" da Enola II sul palazzo del sultano con dentro l'aspirante sultano e paff, tutto si sistema.

madras 8 anni fa su tio
Io se fossi in Putin farei Tabula Rasa.

F.Netri 8 anni fa su tio
E' proprio per questo, che Erdogan ha fatto abbattere il bombardiere russo. Stavano bombardando i camion cisterna pieni di petrolio che dalla Siria erano diretti in Turchia. Cosa non fa un islamista, timorato di Allah, per i soldi.....

Lace 8 anni fa su tio
Risposta a F.Netri
Putin non è caduto nella trappola. Ha dimostrato sangue freddo e lascia Obama alla sua consueta produzione di aria fritta. Erdogan ha fatto proprio un affarone nel seguire i suggerimenti di Obama. Proprio due cervelloni.

nordico 8 anni fa su tio
Risposta a F.Netri
Eh, caro Netri, Allah nel suo inferno ha bisogno di molto petrolio per bruciare gli infedeli! :-)))

Voodoochile 8 anni fa su tio
mai sfidare a produrre prove qualcuno che ha a disposizione una rete di satelliti spia

KilBill65 8 anni fa su tio
Se e' vero, che faccia come aveva detto lui....Si dimetta, ma subito pero'!!.......
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