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RUSSIARussia protagonista in Medio Oriente

11.10.15 - 20:59
Mentre continuano i raid aerei dei caccia russi contro l'Isis, Putin ha incontrato i vertici degli Emirati Arabi Uniti e dell'Arabia Saudita e assicura: "In Siria nessuna operazione di terra"
Russia protagonista in Medio Oriente
Mentre continuano i raid aerei dei caccia russi contro l'Isis, Putin ha incontrato i vertici degli Emirati Arabi Uniti e dell'Arabia Saudita e assicura: "In Siria nessuna operazione di terra"

MOSCA - Duro e intransigente un giorno, possibilista e dialogante l'altro. Il presidente russo Vladimir Putin continua a tessere la sua tela in Siria alternando all'offensiva militare - 63 i raid russi nelle ultime 24 ore contro 53 posizioni fortificate dell'Isis - quella diplomatica.

Putin, infatti, ha colto l'occasione del Gran Premio di F1 a Sochi per una chiacchierata con i vertici degli Emirati Arabi Uniti e dell'Arabia Saudita. Sul tavolo, ovviamente, lo spinoso dossier siriano e le possibili ricadute nella regione. Il presidente russo, al contempo, in tv ha escluso l'ipotesi di una escalation nell'impegno militare di Mosca: un'operazione di terra in Siria, ha detto, è "fuori discussione".

L'obiettivo, dunque, è sempre lo stesso. Ovvero "stabilizzare le autorità legittime del Paese e creare le condizioni per la ricerca di un compromesso politico". La Russia, insomma, non vuole essere coinvolta "in alcuna guerra interreligiosa" e non vede differenza tra i gruppi sunniti e sciiti. Che poi, in termini politici, significa non prendere parte al sanguinoso braccio di ferro che sta lacerando la regione. E per rimarcare la sua posizione 'ecumenica' - e dunque accettabile a livello internazionale - Putin ha sottolineato di sperare ancora di poter raggiungere "un accordo" con la coalizione a guida Usa per unire gli sforzi nella lotta al terrorismo in Siria.

Ma è un gioco delle parti. La tensione, specie con Washington e Londra, resta infatti altissima. Secondo il Daily Star, uno dei tabloid più sensazionalistici della stampa popolare britannica, i piloti del Regno Unito - e della Nato in generale - impegnati in Iraq contro l'Isis sarebbero stati autorizzati ad attaccare i jet russi in caso di un loro "comportamento ostile".

Lo Star cita fonti anonime "del ministero della Difesa" e attribuisce a una di queste ipotetiche 'gole profonde' la frase seguente: "Noi dobbiamo proteggere i nostri piloti, ma allo stesso tempo stiamo facendo un passo che ci avvicina alla guerra; basterebbe che un solo jet fosse abbattuto in una battaglia aerea e l'intero panorama cambierebbe". Il tabloid è famoso per indulgere in queste 'sparate' che lasciano il tempo che trovano ma secondo alcuni analisti i russi, impegnati in un serrato conflitto d'immagine, hanno finto di crederci e così il ministero della Difesa ha convocato l'attaché militare dell'ambasciata britannica a Mosca per chiedere spiegazioni. Il diplomatico, riferisce Interfax, ha risposto di non avere informazioni al riguardo e ha promesso un chiarimento formale a breve.

Intanto a Sochi Putin - dopo l'incontro col ministro della Difesa saudita Mohammad bin Salman Al-Saud, che chiedeva rassicurazioni su possibili alleanze con l'Iran - ha incassato l'ok di Riad a rafforzare la cooperazione militare e d'intelligence con Mosca per combattere il terrorismo. L'Arabia Saudita, ha precisato Al-Saud, sostiene l'opposizione siriana e chiede che il presidente Bashar al Assad lasci il potere ma ritiene che la Siria debba essere preservata in quanto Stato. E tutto proprio nel giorno in cui i governativi siriani, sostenuti dalle milizie Hezbollah venute dal Libano, avrebbero compiuto secondo la BBC "progressi significativi" contro i ribelli.

Il bilaterale è stato preceduto dall'incontro con il principe ereditario di Abu Dhabi, Mohammed Bin Zayed al-Nahyan, vice comandante delle forze armate degli Emirati Arabi Uniti: si è discusso degli "ultimi sviluppi in Medio Oriente, specialmente in Siria", anche nel contesto degli attacchi terroristici in Turchia. Un altro tassello nel complicato mosaico che Putin sta costruendo nella regione.

Mattia Bernardo Bagnoli (ANSA)

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