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REGNO UNITODetenuti stranieri: Londra li rinvia

01.10.15 - 06:29
Per trasferire i condannati giamaicani nel Paese d’origine Londra costruirà un carcere sull’isola caraibica. Marco Chiesa: "La Svizzera prenda esempio"
Detenuti stranieri: Londra li rinvia
Per trasferire i condannati giamaicani nel Paese d’origine Londra costruirà un carcere sull’isola caraibica. Marco Chiesa: "La Svizzera prenda esempio"

LONDRA - Nelle carceri del Regno Unito scontano la loro pena circa 600 condannati giamaicani, per un costo complessivo solo per loro di circa 22 milioni di sterline all’anno (quasi 33 milioni di franchi). Nell’impossibilità di trasferire questi detenuti stranieri al loro Paese d’origine perché le condizioni delle prigioni in Giamaica sono critiche, Londra ha deciso di costruire sull’isola caraibica un carcere nuovo a questo scopo. In visita a Kingston, il premier britannico David Cameron ha annunciato l’accordo per la costruzione della struttura e un finanziamento di 25 milioni di sterline (Fr 37 milioni).

"L’Inghilterra dev’essere un esempio per la Svizzera: chi non si comporta correttamente deve essere rinviato al Paese d’origine, che deve farsi carico dei propri criminali", commenta il grancosigliere democentrista Marco Chiesa. Per il candidato al Nazionale, del resto, è condivisibile che, per rendere possibile il rinvio, si destinino fondi per l’aiuto allo sviluppo anche alla costruzione di prigioni all’estero.

In risposta a una sua interrogazione del 2014 sul tema, tuttavia, il Consiglio di Stato ticinese sottolineava che è complesso, a livello burocratico, trasferire detenuti stranieri ed è delicato, a livello diplomatico, finanziare un carcere in un altro Paese. Trasferimenti ed espulsioni, quindi, sono davvero una via efficace su cui puntare? "L’ostacolo maggiore è che il Paese di origine rifiuti di prendere il condannato – premette l’esponente Udc –: allora negoziamo accordi che lo obblighino a farlo oppure, per condizionare la sua decisione, facciamo leva sull’aiuto allo sviluppo o sulla futura possibilità per i suoi cittadini d’immigrare in Svizzera". Tutti gli accordi stipulati finora, tuttavia, prevedono che lo Stato ricevente sia libero di rifiutare il trasferimento. "Gli accordi non sono immutabili: bisogna cambiare paradigma e non sempre accettare i no degli altri Paesi", conclude Chiesa.

Su 6 923 detenuti, il 73% dei quali stranieri, nel 2014 la Svizzera ha trasferito 50 condannati. Berna ha sottoscritto convenzioni internazionali e accordi bilaterali in tal senso con diversi Paesi, fra cui Kosovo e Marocco. 

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