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TURCHIALa foto che scuote le coscienze

03.09.15 - 08:30
Il piccolo Ailan è morto durante la traversata verso le isole greche dell'Egeo
La foto che scuote le coscienze
Il piccolo Ailan è morto durante la traversata verso le isole greche dell'Egeo

ANKARA - Un bambino senza vita giace bocconi sulla spiaggia di Bodrum, in Turchia. E' questa la foto diventata l'emblema della tragedia siriana. Il piccolo con la maglietta rossa e i pantaloncini blu è una delle tante vittime della guerra alimentata dalla spaventosa disuguaglianza economica e da un sistema che, attraverso le guerre e il conflitto, crea instabilità, incertezza, ma soprattutto ingiustizie sociali.

L'edizione online della Bild-Zeitung, il quotidiano più letto d'Europa, ha dedicato l'apertura del giornale al bambino siriano. "Immagini come queste sono diventate di una quotidianità vergognosa. Non le sopportiamo più, ma noi le vogliamo, le dobbiamo mostrare, in quanto documentano il fallimento storico della nostra civiltà in questa crisi dei profughi. L'Europa, in questo continente dalla ricchezza smisurata, si rende colpevole, se permettiamo ancora che i bambini muoiano annegati sulle nostre coste. Abbiamo troppe navi, troppi elicotteri, troppi aerei di ricognizione per continuare ad assistere a questa catastrofe. Questa foto è un messaggio a tutto il mondo, che dovrebbe preoccuparsi di unire le forze, una volta per tutte, affinché nessun bambino più muoia durante la fuga. Poiché chi siamo noi, che valori abbiamo, se permettiamo che succeda ancora questo?"

Il piccolo si chiamava Ailan Kurdi aveva tre anni ed è morto insieme al fratello Galip durante la traversata dalla Turchia alla Grecia. La famiglia di Kobane, città simbolo della lotta contro l'Isis, era riuscita a fuggire dall'orrore della guerra e raggiungere la Turchia. "Una foto che zittisce il mondo", "Il declino dell'Europa", hanno titolato i giornali europei.

Ailan era probabilmente in uno dei due gommoni carichi di profughi che salpati dalle coste turche erano diretti verso le isole greche dell'Egeo. Sono in tutto 12 le salme dei profughi siriani, di cui cinque bambini, recuperati dagli uomini della guardia costiera turca. 15 sono riusciti a salvarsi. I dispersi sono tre. Dall'inizio dell'anno sono 350.000 i profughi che hanno attraversato il Mediterraneo per raggiungere l'Europa.

Criticato Cameron in Gran Bretagna - In Gran Bretagna montano le critiche al governo Cameron, dopo le foto-shock del piccolo immigrato riprese oggi in prima pagina dai giornali britannici. Il laburista Andy Burnham accusa il premier di aver "voltato le spalle alla crisi" e chiede di "ripristinare la reputazione della Gran Bretagna".

Sollecitazioni pure da alcuni deputati conservatori, anche se a destra prevalgono le accuse all'Ue. Il Regno Unito - taglia però corto Peter Sutherland, emissario Onu per l'immigrazione - "è fra i Paesi che può fare di più".

Proprio ieri David Cameron aveva negato che accogliere "sempre più rifugiati" fosse la soluzione al dramma degli immigrati, indicando semmai come priorità quella di portare la pace in Siria e "in quella parte di mondo" da cui essi provengono. Una tesi riproposta in queste ore dagli schermi tv da ex esponenti governativi conservatori vicini al primo ministro come Andrew Mitchell o la baronessa Sayeeda Warsi della Camera dei Lord, secondo i quali Londra sarebbe comunque stata già "incredibilmente generosa" verso i profughi siriani.

Ma Sutherland, ex commissario europeo irlandese e alto funzionario internazionale nominato rappresentante speciale del segretario generale dell'Onu, Ban Ki moon, per i problemi dell'immigrazione, la vede in un altro modo.

Intervistato a sua volta dalla Bbc, ha sottolineato come la Gran Bretagna abbia in effetti accolto in proporzione meno rifugiati e migranti di quanto abbiano fatto in questi mesi di emergenza Paesi come "la Germania, la Svezia, l'Italia o la Francia". E ha poi aggiunto: "Questa è una crisi umanitaria senza precedenti per l'Europa nel nostro tempo, la cui dimensione chiede una risposta comune".

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