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CINATianjin e Borsa, pugno di ferro del Partito Comunista

27.08.15 - 16:55
Diverse persone arrestate in relazione ai due grossi scandali degli scorsi giorni
Tianjin e Borsa, pugno di ferro del Partito Comunista
Diverse persone arrestate in relazione ai due grossi scandali degli scorsi giorni

PECHINO - A due settimane dalla tragedia di Tianjin e quattro giorni dopo il "lunedì nero" della Borsa, il Partito Comunista Cinese abbatte la scure della repressione su decine di "colpevoli" di due vicende che hanno indignato l'opinione pubblica e indebolito la sua presa sulla società.

Undici arresti tra funzionari pubblici a Tianjin, otto persone tra cui un noto giornalista, "interrogate" sul crollo del mercato azionario, si vanno ad aggiungere agli altri 12 arresti eseguiti nei giorni scorsi sempre in relazione all'esplosione che ha causato la morte di almeno 145 persone nella metropoli portuale.

Tra le persone accusate di gravi negligenze e abuso di potere ci sono pezzi da novanta come il presidente della società che gestisce il porto di Tianjin, Zheng Qingyue, e Wang Jiapeng, vicecapo della dogana. Loro e gli altri funzionari arrestati avrebbero non solo chiuso gli occhi sulle numerose irregolarità commesse dalla Ruihai International Logistic, la compagnia proprietaria del deposito esploso nel quale sostanze velenose come il cianuro di sodio erano immagazzinate a poche centinaia di metri da centri abitati, ma ne avrebbero favorito l'attività, per esempio riducendo al minimo i controlli sul materiale che importava e che immagazzinava.

In precedenza erano finite in galera 12 persone, dirigenti della stessa Ruihai e della Zhongbin Haisheng, una società di consulenza che con i suoi "studi" ha consentito alla Ruihai di usare in modo improprio il magazzino nel quale si è verificata l'esplosione. Sia il presidente della Ruihai, Yu Xuewei, che il suo vice Dong Shexuan sono tra gli arrestati.

L'altra vicenda che ha corroso la fiducia dell'opinione pubblica nel governo, il crollo della Borsa dopo il boom "drogato" dei mesi scorsi, ha visto l'arresto di otto persone. L' agenzia Nuova Cina scrive che importanti operatori come Xu Gang, direttore della società di brokeraggio Citic Securities, l'ex-dirigente della China Securities Regulatory Commission (Csrc, l'organismo addetto al controllo della Borsa) Ouyang Jiansheng e il giornalista Wang Xiaolu della rivista Caijing, specializzata in inchieste "scomode", sono stati fermati e vengono interrogati, senza chiarire se siano stati incriminati.

Wang è sospettato a causa di un articolo che ha scritto il 20 luglio - subito dopo il primo massiccio intervento delle autorità finanziare sul mercato - sostenendo che la stessa Csrc era sul punto di sospendere gli interventi di sostegno. "Non si tratta solo dell'ultima correzione del mercato, c'è qualcosa di più grosso", "è più complicato di quanto pensi la gente", ha dichiarato uno degli investigatori al South China Morning Post.

Secondo alcuni commentatori il governo di Pechino vorrebbe mettere fine alle polemiche sui due disastri prima del 3 settembre, giornata della parata militare indetta per celebrare la vittoria nella Seconda Guerra Mondiale, che in Cina viene chiamata "Guerra di Resistenza del Popolo Cinese contro l' aggressione del Giappone". Un rilancio del nazionalismo che nelle speranze delle autorità potrebbe fare dimenticare al pubblico le tragedie di Tianjin e della Borsa.

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