La donna ha rifiutato dopo aver scoperto che si trattava di famiglia omosessuale
Amara conclusione di una maternità surrogata in Tailandia per una coppia gay, un americano e uno spagnolo, che aveva cercato di avere una figlia nel Paese asiatico. La donna che ha portato in grembo la bambina e l'ha partorita a gennaio ha infatti rifiutato alla fine di concedere ai due il permesso di partire con la piccola dopo aver saputo - a quanto pare - che si trattava di una famiglia omosessuale. La coppia è bloccata da mesi.
La vicenda è ripresa oggi dal britannico Guardian che ha parlato con uno dei due protagonisti, Gordon Lake. L'uomo si è di fatto trasferito in Tailandia con il marito spagnolo Manuel e l'altro figlio, Alvaro, di quasi due anni, nato pure da una madre surrogata, ma in India. Anche la neonata Carmen vive con loro, che ne sono legalmente i genitori, ma in base alla legge tailandese non è possibile portarla fuori dal Paese senza il nulla osta della donna che l'ha partorita. Quest'ultima non ha un legame biologico, poiché il parto è avvenuto grazie alla donazione di un ovulo fecondato in precedenza in laboratorio da un seme di Gordon. Stando al racconto di quest'ultimo, il 'no' è arrivato quando la stessa madre surrogata ha capito che "non eravamo una famiglia tradizionale".
Intanto, da febbraio in Tailandia - dopo una serie di abusi e scandali legati al 'turismo' procreativo occidentale - è entrato in vigore uno stop ai parti con madri surrogate.