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STATI UNITI / CUBAStati Uniti e Cuba riaprono le ambasciate. “Ora bisogna levare l’embargo”

01.07.15 - 18:28
L’Associazione Svizzera-Cuba: "È un bene, soprattutto per il popolo cubano"
Stati Uniti e Cuba riaprono le ambasciate. “Ora bisogna levare l’embargo”
L’Associazione Svizzera-Cuba: "È un bene, soprattutto per il popolo cubano"

WASHINGTON - Il disgelo è iniziato all’improvviso in dicembre e oggi si è aggiunto un nuovo tassello al ristabilimento di rapporti diplomatici normali fra gli Stati Uniti e Cuba: Obama ha annunciato un accordo con L’Avana per riaprire le rispettive ambasciate. I rapporti ufficiali fra Washington e l’isola comunista erano interrotti dal 1961. Resta la questione dell’embargo economico su Cuba, di competenza di un reticente Congresso a maggioranza repubblicana e che Obama tiene a levare prima di lasciare la Casa Bianca.

“Ora bisogna levare l’embargo” - "Ogni passo verso il miglioramento delle relazioni è ben visto, soprattutto per il popolo cubano che soffre per i gravi problemi economici causati sia dall’embargo sia da alcune scelte economiche del governo dell’Avana", commenta Federico Jauch dell’Associazione Svizzera-Cuba (Ticino), che nel nostro cantone raccoglie circa 400 soci. Per parlare di una vera normalizzazione, precisa Jauch, è necessario tuttavia che gli Stati Uniti compiano ulteriori passi verso l’Avana: “Cuba ha finora ottenuto le condizioni minime per iniziare a parlare di normalizzazione: la sua cancellazione dalla lista dei Paesi che sponsorizzano il terrorismo e maggiori garanzie per i propri diplomatici negli Stati Uniti – premette il responsabile di Svizzera-Cuba –. Mancano ancora una serie di elementi tuttavia: la fine dell’embargo con conseguente risarcimento per i danni che esso ha causato e la restituzione di Guantanámo, per citare i più importanti”.

“La paura è di uno shock culturale” - Teme la crescente influenza statunitense che potrà derivare dall’apertura? "Non la temo solo io, ma molti a Cuba – spiega Jauch –. Un riavvicinamento agli Stati Uniti avrà sia conseguenze positive sia negative. Fra le prime penso ai turisti nordamericani che si recheranno sull’isola con evidenti benefici economici per il Paese e possibilità di contatto e incontro fra i popoli. Fra gli effetti negativi c’è invece lo shock culturale che tutto ciò porterà con sé e la dichiarata volontà americana di cambiare l’ordinamento interno di Cuba".

I buoni uffici svizzeri - In assenza di relazioni diplomatiche ufficiali, dal 1961 era la Svizzera a rappresentare gli Stati Uniti a Cuba nell’ambito di un mandato di protezione. Dal 1977, Washington ha aperto nella residenza elvetica a L’Avana una sua “Sezione d’interessi”. Dal 1991 Berna rappresentava anche gli interessi di Cuba negli Usa.

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