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EGITTODalla presidenza alla pena capitale, ascesa e declino di Morsi

16.05.15 - 14:26
Le tappe che hanno segnato la vita politica del primo presidente democraticamente eletto dell'Egitto
Dalla presidenza alla pena capitale, ascesa e declino di Morsi
Le tappe che hanno segnato la vita politica del primo presidente democraticamente eletto dell'Egitto

IL CAIRO - Dalla vittoria elettorale alle presidenziali del giugno del 2012 con la quale portò i Fratelli Musulmani al potere in Egitto alla destituzione del 3 luglio del 2013, fino alla condanna a morte emessa oggi da un Tribunale penale del Cairo.

Sono solo alcune delle tappe che segnano l'ascesa e il successivo declino di Mohammed Morsi, considerato il primo presidente democraticamente eletto dell'Egitto. E l'unico ad aver portato a un risultato storico un movimento semi-clandestino, represso duramente durante i quarant'anni di regime di Hosni Mubarak.

Era il 24 giugno 2012 quando la Commissione elettorale egiziana proclamava Morsi vincitore delle elezioni presidenziali con il 51 per cento dei voti contro il 48 per cento ottenuti da Ahmed Shafiq, premier dell'era Mubarak.

Nel suo programma c'era la ricostruzione dell'Egitto e di uno Stato "non teocratico", ma che facesse riferimento diretto alla Sharia, la legge islamica. In agosto nominava quattro suoi assistenti, tra cui il copto Samir Murqus responsabile per la "Transizione democratica", e una donna, Pakinam al-Sharqawi della Facoltà di Scienze Politiche dell'Università del Cairo, per la direzione del Dipartimento per gli Affari Politici.

A Morsi veniva riconosciuta a novembre del 2012 un'importante mediazione tra il movimento islamico palestinese di Hamas e Israele per mettere fine all'ennesimo conflitto tra le parti.

A farlo cadere, il 3 luglio del 2013 dopo settimane di proteste di massa e la decisione di ignorare l'ultimatum di 48 ore postogli dai generali per risolvere la più grave crisi politica ed economica egiziana dalla deposizione di Mubarak, fu l'uomo che proprio Morsi aveva scelto come suo ministro della Difesa, l'attuale presidente Abdel Fattah al-Sisi.

Fatali gli sono state la crisi economica 'ereditata' dalla Rivoluzione del 2011 e le accuse di permettere agli islamici di monopolizzare la scena politica egiziana dopo che si era presentato come il presidente di "tutti gli egiziani".

Dopo due mesi di arresti in luoghi segreti, nel settembre 2013 venne annunciato che Morsi sarebbe stato processato per incitamento all'uccisione e alla tortura, oltre che per spionaggio. I fatti risalivano al dicembre del 2012 e si riferivano agli scontri tra sostenitori e oppositori dei Fratelli Musulmani di fronte al palazzo presidenziale di Ittihadiya al Cairo. Altri scontri, e altri morti, seguiranno quando scenderanno in piazza i sostenitori di Morsi per protestare contro la sua deposizione. Si stima che le forze della sicurezza egiziana abbiano ucciso almeno un migliaia di persone nello sgombero dei sit-in pro Morsi al Cairo.

Il primo processo a carico del deposto presidente islamico inizia nel novembre del 2013. Morsi si proclama il legittimo "presidente della Repubblica" egiziana e denuncia di essere vittima di un "colpo di stato militare", non riconoscendo l'autorità della Corte che lo sta processando. Nel marzo scorso viene condannato a 20 anni di carcere per incitamento all'uccisione di manifestanti, oggi alla pena capitale per aver organizzato un'evasione di massa dal carcere di di Wadi El-Natroun al Cairo durante la Rivoluzione del 25 gennaio 2011 contro Mubarak. Il 23 maggio lo attende un altro processo per insulto ai magistrati.

Nato nel 1951 nel villaggio di El-Adwah nella provincia di Sharqiya sul Delta del Nilo, Morsi si è laureato in ingegneria chimica all'università del Cairo e ha ottenuto un master alla University of Southern California. Rientrato in Egitto nel 1985, è diventato responsabile del dipartimento di ingegneria chimica dell'Università di Zagazig. Entrato nella leadership dei Fratelli Musulmani, è stato deputato tra gli indipendenti tra il 2000 e il 2005.

ats akr

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