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GERMANIAGiallo sul certificato di idoneità al volo di Lubitz

29.03.15 - 21:35
Istituto federale tedesco Luftfahrt-Bundesamt e Lufthansa si rimpallano la responsabilità
Giallo sul certificato di idoneità al volo di Lubitz
Istituto federale tedesco Luftfahrt-Bundesamt e Lufthansa si rimpallano la responsabilità

DUESSELDORF - A pochi giorni dal disastro di Germanwings, inizia il palleggio delle responsabilità. Stando all'Istituto federale tedesco Luftfahrt-Bundesamt, il certificato di idoneità di volo del copilota Andreas Lubitz nel 2014, e quindi quello ancora valido al momento della catastrofe, è stato rilasciato dall'Aeromedical center della Deutsche Lufthansa di Monaco. Ma la compagnia di volo reagisce: Lufthansa ha tre centri aeromedici, ma non ha comunque accesso agli atti. Alla fine sa soltanto se un pilota è idoneo o no, sostiene il portavoce, e l'idoneità prevede comunque il consenso dell'ufficio federale del Luftfahrt-Bundesamt (Lba).

"Il Luftfahrtbundesamt non è direttamente competente per la valutazione delle idoneità a volare dei piloti. Molto di più hanno questo incarico i centri medici (Aeromedical center AMC) e i medici del volo autorizzati (Aeromedical examiner Ame)", ha spiegato all'ANSA Cornelia Cramer dell'Lba. "Nel caso presente - ha puntualizzato Cramer - questi erano il centro aeromedical della Deutsche Lufthansa di Francoforte nel 2009, e il centro aeromedical della Deutsche Lufthansa di Monaco nel 2014 per il rilascio del certificato di idoneità attuale".

Immediata la replica di Lufthansa, che contattata dall'ANSA ha precisato: "Lufthansa ha tre Aeromedical center e 20 medici specializzati, ma anche se un pilota si rivolge a uno di questi centri, il che peraltro non è obbligatorio, la compagnia non ha accesso agli atti medici: è a conoscenza soltanto dell'idoneità o meno a volare". E alla fine sull'idoneità si deve ottenere il via libera del Luftfahrt-Bundesamt, è l'aggiunta.

Una polemica che fa intravedere i posizionamenti delle diverse parti in gioco di fronte a un'inchiesta sul disastro che non si annuncia affatto facile. Intanto la Bild am Sonntag ha pubblicato un'altra indiscrezione, secondo la quale qualcuno, "un buon conoscente di Lubitz", potrebbe aver avvertito la compagnia, mettendo in dubbio la capacità di volare del giovane.

Una circostanza smentita dalla compagnia e non confermata dagli inquirenti: "È assolutamente escluso che i vertici della compagnia o della flotta o qualsiasi carica rilevante sia stata raggiunta da una notizia del genere".

La caccia alla verità è, comunque, appena iniziata. E sarà la magistratura, ovviamente, a dire l'ultima parola sulle responsabilità di questo caso che segna la pagina più nera nella storia della compagnia tedesca. È d'altronde sempre più chiaro che Andreas Lubitz, in possesso di un certificato di idoneità al volo, avesse disturbi psichici di un certo rilievo: sempre Bild am Sonntag ha riferito di un distacco di retina (con un calo della vista del 30%, stando a Le Figaro) che potrebbe anche essere stato di natura psicosomatica.

Inoltre, sempre stando al tabloid, in casa del giovane Lubitz sono stati trovati psicofarmaci non aperti, e medicine contro sintomi da sindromi maniaco-depressive. Tutti elementi, per ora non confermati dagli inquirenti, che fanno propendere per la tesi di un ragazzo colpito da seri problemi di salute, che avrebbe osato il suo gesto anche per paura di perdere il lavoro, e proprio in vista dei nuovi controlli medici (i piloti devono sottoporvisi ogni anno) del prossimo giugno.

L'inchiesta non tralascia comunque l'ipotesi di un guasto tecnico, come ha detto oggi il capo degli inquirenti francesi operativi a Duesseldorf. Mentre il procuratore francese Brice Robin, ha negato che sia stata ritrovata parte del corpo di Lubitz: abbiamo solo tracce di Dna delle vittime, ha detto.

È stata infine ancora la Bild am Sonntag a rivelare le ultime drammatiche parole del comandante a bordo dell'aereo maledetto: "Apri questa maledetta porta!", lo si sente urlare nella registrazione della scatola nera. Il pilota si era assentato per andare in bagno lasciando il comando dell'aereo a Lubitz, che una volta rimasto solo si è barricato in cabina fino al disastro. "Adesso puoi prendere tu il comando", gli aveva detto il comandante prima di uscire dal cockpit. Si cerca ancora, comunque, anche la seconda scatola nera, fondamentale per capire tutta la verità.

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