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KOSSOVOKossovo indipendente da 7 anni, più ombre che luci

17.02.15 - 14:04
Corruzione, criminalità, povertà e disoccupazione: il Kossovo di oggi è indipendente, ma non ancora riconosciuto da tutti
Kossovo indipendente da 7 anni, più ombre che luci
Corruzione, criminalità, povertà e disoccupazione: il Kossovo di oggi è indipendente, ma non ancora riconosciuto da tutti

PRISTINA - Il Kosovo celebra il settimo anniversario della proclamazione d'indipendenza dalla Serbia in una situazione ancora difficile sotto l'aspetto politico ed economico e con tassi di corruzione e criminalità ancora molto elevati. Povertà diffusa e disoccupazione intorno al 40% hanno indotto negli ultimi mesi decine di migliaia di kosovari di etnia albanese a lasciare il Paese alla ricerca di lavoro e migliori condizioni di vita, chiedendo invano asilo in vari Paesi Ue del nord Europa, in primo luogo Germania, Austria, Svezia, Francia.

Un esodo di massa che ha suscitato allarme e preoccupazione anche in Serbia, che i kosovari attraversano per raggiungere l'Ungheria e gli altri Paesi comunitari. Belgrado, che non ha mai riconosciuto l'indipendenza di Pristina, ha chiesto l'intervento dell'Ue, sostenendo che né Serbia né Ungheria sono Paesi di destinazione finale dei migranti kosovari. Assistenza hanno garantito Austria e Germania, che hanno inviato proprie squadre di agenti e mezzi sofisticati di controllo alla frontiera serbo-ungherese. Osservatori e analisti a Pristina sottolineano al tempo stesso la crisi che vivono le principali istituzioni del Paese: parlamento, governo e magistratura, cosa questa dimostrata dal lungo vuoto politico vissuto dal Kosovo dopo le elezioni di giugno e dalla estrema difficoltà di formare un nuovo esecutivo.

Il Kosovo, dove a fine anni novanta si combatté una sanguinosa guerra fra guerriglia indipendentista albanese e forze serbe, con alcune migliaia di morti e decine di migliaia di profughi, ha poi proclamato unilateralmente l'indipendenza il 17 febbraio 2008, con il sostegno degli Usa e della maggioranza dei Paesi Ue. Finora è stato riconosciuto da 108 Stati (sui 193 rappresentati all'Onu), inclusi 23 dei 28 stati membri della Unione europea, Italia compresa.

Ma non da Spagna, Grecia, Romania, Cipro e Slovacchia, oltre che da Paesi del calibro di Russia e Cina. Oltre il 90% dei due milioni di abitanti del Kosovo è ormai di etnia albanese e religione musulmana. La minoranza serba, ridotta a 120 mila persone di religione cristiano-ortodossa, è concentrata nel nord del Kosovo e in alcune enclavi sparpagliate. Tre anni fa Belgrado e Pristina, pur in assenza di un riconoscimento reciproco formale, hanno avviato un dialogo politico con la mediazione Ue, culminato in un accordo sulla normalizzazione dei rapporti firmato a Bruxelles nell'aprile 2013: uno dei pochi aspetti positivi degli ultimi mesi per il Kosovo, e che ha facilitato la strada verso l'integrazione europea di Belgrado come di Pristina.

ats ansa

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