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Si sono aperte oggi a Torino le celebrazioni per il Bicentenario della nascita di Don Bosco
ROMA - Una messa solenne celebrata dal rettore maggiore dei Salesiani, Don Angel Fernandez Artime, e un evento fatto di testimonianze e momenti di spettacolo per celebrare "Un amore moderno da 200 anni". Si sono aperte così, oggi a Torino, le celebrazioni per il Bicentenario della nascita di Don Bosco, anniversario che porterà nel capoluogo piemontese, in concomitanza con l'Ostensione della Sindone, anche Papa Francesco, atteso il 21 giugno.
Era l'agosto del 1815 quando don Bosco, al secolo Giovanni Melchiorre Bosco, nasceva in provincia d'Asti, terra di santi sociali.
La congregazione salesiana si è raccolta nel ricordo del suo fondatore nella Basilica di Maria Ausiliatrice, di cui don Bosco pose la prima pietra nel 1864. E poi, nel pomeriggio, al Teatro Regio, dove sul palco si sono alternati momenti di spettacolo e di riflessione.
Un "punto assoluto di riferimento in campo educativo", per il quale "i giovani non sono oggetto ma soggetto", ha detto l'arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia.
È stato proprio monsignor Nosiglia ad accogliere Don Artime, che durante la messa ha definito don Bosco "un figlio del suo tempo e tessitore della storia". "Noi siamo i suoi eredi con una grande responsabilità perché - ha aggiunto - i giovani hanno ancora bisogno di noi salesiani, movimento di persone sempre in cammino, dalla periferia di Torino alle periferie esistenziali e geografiche del mondo".
ats ansa
