Domenica nel centro di Colonia si è assistito a qualcosa di inedito. Una violenza che ha sorpreso anche le autorità
COLONIA - "Se noi non combattiamo oggi, domani moriremo. Germania risvegliati". Lo slogan riporta agli anni '30, quando un intero popolo si fece ipnotizzare da Adolf Hitler e dal nazionalsocialismo. Lo stesso slogan si poteva leggere su una maglietta portata da un manifestante domenica scorsa a Colonia, metropoli sul Reno conosciuta nel mondo per la sua apertura e la sua tolleranza, messa a ferro e fuoco da quasi 5.000 manifestanti. Tanti, tantissimi. Una sorpresa anche per le autorità, che non si aspettavano così tante persone. Una sorpresa anche lo striscione "Patria, libertà, tradizione" esposto da un gruppo di giovani tedeschi. Valori che la globalizzazione si pensava avesse spazzato via. Ed ora la Germania si interroga. A una manifestazione organizzata via web dagli "Hooligans contro i salafiti" (HoGeSa) e appoggiata da Pro Köln, movimento politico che combatte contro la costruzione di moschee e per il divieto del velo, alla quale si prevedevano non più di 1.500 persone, sono arrivati quasi 5000 manifestanti. Una forza che, come detto, ha sorpreso le autorità, in primo luogo la polizia che, con 1.000 agenti, blindati e idranti, ha fatto una gran fatica a riportare l'ordine. 49 gli agenti feriti finiti all'ospedale. Gli "HoGeSa" alzano il tiro: "Colonia è soltanto l'inizio". Intanto dal mondo ultrà vengono annunciate nuove manifestazioni ad Amburgo e Berlino. La Germania trema: "Se la prossima volta gli hooligans entreranno in contatto con i salafiti, ci saranno feriti gravi o morti", ha detto un agente per la sicurezza nazionale tedesca alla Bild.
E' da anni ormai che la Germania si confronta con l'estremismo islamico e il proselitismo dei salafiti. Nel maggio del 2012, in una contromanifestazione di salafiti, un estremista islamico ferì a coltellate due agenti di polizia che stavano caricando per tenere distanti musulmani ed estremisti di destra.
Le autorità tedesche circoscrivono il fenomeno all'hooliganismo. "Non vogliono fare politica, vogliono portare la violenza sulle strade", ha dichiarato martedì Jörg Ziercke, direttore dell'Ufficio della polizia criminale tedesca. Lo Spiegel aggiunge che l'Ufficio federale per la difesa della Costituzione considerava gli hooligan, fino ad oggi, delle persone a cui piace piace bere e fare a botte e non legati ideologicamente ai neonazisti. Anche la NZZ, come riferisce il Blick oggi, scrive che, stando a quanto riferito dal politoglogo Hajo Funke, "tra gli hooligan vi sono molti unicamente predisposti alla violenza e poco interessati alla politica". Quanto visto domenica a Colonia è una novità. La manifestazione ha dimostrato quanto l'antislamismo, non soltanto contro quello radicale, sia riuscito a coagulare quelle schegge di società divise pronte ad usare la violenza. Una manifestazione che è riuscita a riunire in alleanza gruppi di solito nemici e divise tra di loro, come gli hooligans, gli ultrà e le bande di motociclisti.