Secondo il ministro Claude Gueant, arrivato sul luogo del blitz, il sospetto "ha legami" con salafiti e jihadisti e gli inquirenti sono "certi di aver a che fare con l'autore della strage". La polizia ha interrogato il fratello del sospettato, mentre la madre è presente sul luogo del blitz ma "non vuole prendere contatti con lui", spiega Gueant.
Secondo i primi elementi che emergono dall'inchiesta, l'uomo sarebbe stato in una delle roccaforti di Al Qaida al confine tra il Pakistan e l'Afghanistan.
Il giovane è accerchiato dentro un edificio non lontano dalla scuola ebraica dove c'è stata la strage. Non ci sarebbero ostaggi. Due poliziotti sono rimasti leggermente feriti durante l'operazione.
Testimoni riferiscono di aver sentito sei o sette colpi di arma da fuoco durante l'operazione, mentre un giornalista sul posto racconta di aver visto la polizia equipaggiata con elmetti e giubbotti antiproiettile.