Secondo l'edizione elettronica di "El Mundo", la sentenza della Corte - approvata con 6 voti a favore e 4 contrari - definisce fra l'altro privo di efficacia giuridica il concetto di "nazione" riconosciuto alla Catalogna nel preambolo dello statuto, approvato quattro anni fa dai parlamento nazionale spagnolo e da quello regionale di Barcellona, e poi ratificato per referendum dalla popolazione catalana.
Il presidente del governo catalano, il socialista José Montilla, ha espresso "indignazione" per la sentenza, ed ha affermato che la Corte costituzionale "ha scritto una delle pagine più tristi" della storia della giovane democrazia spagnola.
La vicepremier spagnola Maria Teresa de la Vega, nella prima reazione a caldo del governo di Madrid, ha tenuto però a sottolineare che la sentenza nell'insieme "ha convalidato la costituzionalità dello statuto, nella sua quasi totalità". Stando all'interpretazione della numero due del governo Zapatero, la Corte "ha confermato il modello di finanziamento della Catalogna, i progressi nell'autogoverno della Comunità, e sancito che le nuove competenze della Generalitat (il governo catalano) sono conformi alla Carta Magna".