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BERNA - Il Consiglio federale deve rivedere il progetto di riforma del governo. I "senatori" hanno infatti approvato oggi la decisione di rinvio del Consiglio nazionale con 29 voti contro 8. Tutto potrebbe risolversi con una semplice riforma dell'amministrazione.
Il tira e molla sul tema non è dunque terminato. Il primo progetto di riforma era stato lanciato nel 1990, fatto proprio dal Consiglio federale nel 1993, rielaborato in seguito dal parlamento e bocciato il 9 giugno 1996 in votazione popolare dal 60,6 % degli svizzeri. Prevedeva la creazione di un governo con una sorta di ministri delegati. Il secondo aveva preso avvio con lunghe discussioni nel 1998 ed era stato presentato dal governo nel dicembre 2001. Secondo questo modello, il numero di ministri avrebbe dovuto passare da sette a nove. In marzo il Nazionale lo ha rinviato al Consiglio federale con 140 voti contro 23.
Con questo rinvio il parlamento ha dato al governo tre mandati: rafforzare la direzione politica, sgravare l'esecutivo dai compiti amministrativi e accrescere l'efficienza dell'amministrazione. Prima di tutto bisogna fare chiarezza sugli effettivi problemi che si pongono per decidere se una riforma sia necessaria e in che modo vada effettuata. Nei propri obiettivi, i "sette saggi" hanno previsto di esaminare entro il 2007 l'opportunità di una riforma dell'amministrazione.
