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CANTONEUn mondo di emozioni per Andrew Timli

18.08.14 - 08:20
L'album New Ways, uscito a dicembre del 2011, ne ha segnato l'esordio. Oggi, a tre anni di distanza, il songwriter ci parla di Just You and Me, il suo nuovo disco autoprodotto
Un mondo di emozioni per Andrew Timli
L'album New Ways, uscito a dicembre del 2011, ne ha segnato l'esordio. Oggi, a tre anni di distanza, il songwriter ci parla di Just You and Me, il suo nuovo disco autoprodotto

GAMBAROGNO - È un piovoso pomeriggio di agosto quando incontriamo Andrew Timli in un piccolo bar poco affollato. Ci viene incontro sorridendo, scusandosi per una manciata di minuti di ritardo all'appuntamento. Benché siano trascorsi quasi tre anni dal nostro ultimo incontro, ci accorgiamo subito che davanti a noi c'è sempre lo stesso ragazzo semplice, dai modi pacati e dall'aria affabile. Dopo una breve divagazione sull'impietosa cornice meteorologica iniziamo la nostra chiacchierata davanti a una tazza di the..

 

Spesso si dice che il secondo album sia il più difficile nella carriera di un artista. È stato così per te?

No, assolutamente..Per me scrivere canzoni è abbastanza naturale. Non dico che sia semplice, c'è molto lavoro dietro, ma nessuno mi impone di fare ciò che faccio. Io scrivo ogni volta che voglio, ogni volta che sento di aver qualcosa da comunicare. Così quando ho molte canzoni tutto diventa abbastanza semplice. La difficoltà è più che altro a livello finanziario..Ma ciò non mi scoraggia e continuo a seguire la mia strada!

 

Dopo New Ways, a quasi tre anni di distanza, esci con un album intitolato Just You and Me. Sembra che ti sia orientato verso un mood più introspettivo..

Si e no...Nel senso che tutte le canzoni che scrivo vengono dal profondo del mio cuore. Ma forse la domanda giusta sarebbe “Chi è quel You”.. Quel You rappresenta molte persone, mia moglie, mio padre, mia madre e persino il mio cane, ognuna delle persone a me care..ma non solo. Il significato e la bellezza di questo titolo è che se tu vuoi venire con me devi “sederti” vicino a me, ascoltare la mia musica e a quel punto sarai con me immediatamente. In questo senso ognuno può entrare nel mio mondo.

 

La “strada” e il “cammino” sono metafore ricorrenti nelle tue canzoni. In New Ways parlavi di un punto di svolta nella tua vita, di “un nuovo inizio per il tuo futuro”. Quest'album si apre con One Way Street, ovvero una strada a senso unico. Che cosa significa? Hai trovato finalmente la tua strada?

In realtà sto parlando dello stesso cammino ma in modo differente. New Ways rappresentava un punto di svolta nella mia vita, il passaggio da un lavoro sicuro nella finanza al mondo della musica. One Way Street parla di me come musicista, del mio modo di vivere la musica quando faccio i concerti e incontro la gente...È lo stesso cammino, perché ho fatto una scelta e seguo quella strada. Se ascolti le parole di questa canzone capisci che non è una strada facile, ma è la mia. Ho deciso di intraprendere questo cammino e non ne vedo altri. Non si torna indietro da qui..Vado sempre dritto. Ho alcuni valori e resto fedele a quelli, andando sempre per la mia strada. Nonostante le difficoltà e gli ostacoli continuo a camminare.

 

La tua musica è un mix di folk, blues, country e soul. Un sound nel quale si possono riconoscere diverse influenze stilistiche, quelle di Ben Harper e Jack Johnson per citarne due... Con quali, fra questi e altri artisti, ti piacerebbe collaborare?

Ce ne sono tanti e ho già collaborato con altri artisti indipendenti come me..Ad esempio, tempo fa, ho conosciuto e in seguito collaborato con un ragazzo africano davvero interessante, che ama il mio stile e del quale a mia volta apprezzo molto la personalità.

Parlando di musicisti famosi... Beh, premettendo che non voglio competere con nessuno di questi grandi artisti, credo che Ben Harper sia uno dei più grandi blues-singer songwriter e chitarristi esistenti. Poi amo anche John Mayall. Per me questi sono veri chitarristi e veri artisti, degli autentici one-man band.. che hanno bisogno solo di una chitarra per creare la loro musica. Lo stesso è per me. Non ho bisogno di troppe cose attorno a me per realizzare ciò che voglio fare.

 

Come ti vengono le idee per le canzoni? Hai dei luoghi o delle situazioni privilegiate per comporre?

Certo... Scrivo molta musica in mezzo alla natura. La natura è un buon posto per scrivere canzoni, perché c'è il silenzio ma se chiudi gli occhi puoi sentire molte cose.

Se guardi la cover del mio disco vedrai un posto stupendo che si trova in Calabria. Lo scorso anno feci un viaggio in Italia.. Andai in Liguria, nelle Cinqueterre, a Roma, a Napoli e in Calabria per poi risalire la costa est fino a Rimini. Ho scelto il mese di novembre per il mio viaggio, perché in quel periodo non c'era nessuno, come puoi notare dalla foto. Non che non ami la gente, per carità, ma ci sono situazioni migliori per dialogare con se stessi. Tuttavia ogni momento della vita può ispirarmi una canzone!

 

Nel booklet del tuo cd scrivi che quest'anno ti sono accadute molte cose che ti hanno cambiato la vita. Vuoi raccontarcene alcune?

Una di queste è che volevo produrre questo disco e certamente volevo cambiare la mia vita nel senso che volevo che più persone possibili lo ascoltassero.

E poi c'è stato un fatto molto significativo. Quest'anno, purtroppo, ho perso mio padre e questo ha influito molto sulla mia vita. C'è una canzone nel disco che è dedicata a lui, l'ultima traccia Kindest Stranger. Questo è il pezzo che ho suonato in chiesa al suo funerale. Quando mia madre mi chiamò e mi diede la notizia presi la chitarra e questa canzone uscì fuori in un'ora.

Mio padre amava molto il rock'n'roll. Lui mi diceva sempre che se avessi suonato il rock'n' roll sarei diventato famoso e avrei avuto successo ma io gli ho sempre detto che non avevo bisogno del successo.

Questa perdita ha sicuramente segnato la mia esistenza per sempre. Ho cambiato anche il mio nome d'arte in seguito a questo evento ( da T. Andrew a Andrew Timli).

E poi, l'altro fatto importante: due giorni dopo la sua morte ho appreso la notizia che avrei avuto un figlio...È un gioco della natura, alcune persone se ne vanno e altre vengono al mondo. É parte della vita..

 

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Non ho progetti... Come dico in One Way Street, non ho paure, non ho piani e non mi sento ossessionato. Scrivere canzoni è importante, non lo faccio solo per il mio piacere personale. Ci sono messaggi che dovrebbero essere ascoltati ma ci sono momenti per farlo. E poi non ha senso avere piani..Non sai mai cosa può accadere.

Inoltre io non ho l'ambizione di competere con i grandi cantanti. Sono un musicista autodidatta, che non ha mai preso lezioni di canto. Il mio modo di fare musica consiste nel raccontare delle storie ma non mi interessa piacere al mainstream. Per me ciò che conta è che le persona possano condividere ciò che sento e che penso e che comunico attraverso la mia musica. Ho realizzato il mio secondo disco per ora sono contentissimo così e spero che più persone possibili possano ascoltarlo..

 

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